Antitrust: 10 milioni di multa a Calcestruzzi

Antitrust: 10 milioni di multa a CalcestruzziL’Autorità per la concorrenza condanna undici società a pagare 40 milioni per accordi di cartello

Quaranta milioni di euro di multa come sanzione per un accordo stabilito per la ripartizione di forniture di calcestruzzo in alcune aree della Lombardia. È la «punizione» stabilita dall’Antitrust ad undici società del settore cementiero per un accordo che, secondo l’Autorità garante del mercato e della concorrenza, ha determinato una significativa e consistente alterazione della concorrenza nel mercato del calcestruzzo preconfezionato.

La multa dell’Antitrust interessa alcuni dei principali gruppi italiani della produzione di cemento. Dei circa 40 milioni di multa, infatti, un quarto è stato comminato al gruppo Italcementi (10,2 milioni alla Calcestruzzi Spa e 1,65 milioni alla Cemencal Spa, entrambe con sede a Bergamo), così come al gruppo Buzzi Unicem (11 milioni alla Unicalcestruzzi Spa di Casale Monferrato -Al-) e al gruppo Holcim (quasi 9 milioni alla Holcim Cementi Spa di Merate - Co -, un milione alla Ambrosiana Calcestruzzi srl di Peschiera Borromeo - Mi -, 800 mila euro alla Cave Rocca srl di Monza - Mi -, mille euro alla Holcim Calcestruzzi srl di Milano), mentre il restante quarto è diviso tra i gruppi Colacem (5 milioni alla Colabeton srl di Gubbio - Pg -), Industria Cementi Giovanni Rossi (800 mila euro alla Cosmocal Spa di Sant’Angelo Lodigiano - Mi -) e Monvil (500 mila euro alla Monvil Beton srl di Cusano Milanino - Mi - e 35 mila euro alla Monteverde Calcestruzzi srl di Volturano - Mi -).

L’istruttoria ha preso avvio il 3 aprile 2003 - scrive l’Authority - «a seguito di una segnalazione all’Autorità secondo la quale le parti avrebbero posto in essere, nel periodo dal 1999 al 2002, un’intesa volta principalmente alla ripartizione di forniture di calcestruzzo destinate ai cantieri edili della provincia di Milano (mercato geografico rilevante) e, parzialmente, di alcune province limitrofe (Lodi, Como, Pavia e Varese), con l’obiettivo di accrescere i ricavi attraverso l’incremento dei prezzi di listino e la riduzione progressiva dei termini di pagamento. A seguito delle indagini effettuate, l’Autorità ha accertato, sulla base di documenti, verbali di incontri ed ammissioni di alcune delle parti, la sussistenza di un accordo anticompetitivo nettamente delineato, che ha avuto ad oggetto la ripartizione del mercato del calcestruzzo nel mercato geografico rilevante».

L’accordo - ha stabilito il garante per la concorrenza e il mercato - «prevedeva anche stringenti meccanismi di controllo del rispetto delle carature, tali da rendere l’intesa particolarmente vincolante. Si tratta, in particolare, di elaborazioni centralizzate di dati su cantieri e forniture - acquisiti attraverso uno scambio di informazioni continuo e altamente organizzato - nonché di ispezioni da svolgersi direttamente presso gli impianti delle società al fine di verificarne le produzioni ed i documenti contabili».

Un’intesa che, secondo quanto sostiene l’Antitrust italiana, «ha visto coinvolti i principali operatori presenti nel mercato geografico rilevante (rappresentando una quota superiore all’80%), mercato di notevole rilievo sia in termini di volume che di valore».

(10/08/2004)

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