Rota-Cgil: «L'azienda
non potrà licenziare»

Sulla vertenza Tenaris c'è da registrare anche una nota della Cgil. “L’accordo salva tutti gli stabilimenti e impedisce all’azienda di licenziare” commenta Mirco Rota, segretario generale provinciale della FIOM-CGIL. “L’intesa assicura e prevede una gestione condivisa delle eccedenze, che peraltro sono ridotte in modo significativo e che verranno costantemente verificate per tutta la durata del piano anche in relazione ad una possibile aumento dei volumi produttivi. Questo accordo, diversamente dal piano industriale dell’azienda, mantiene attivi tutti gli stabilimenti e consente ai lavoratori di attraversare questa fase di riorganizzazione non solo con gli ammortizzatori sociali previsti per legge, ma con ulteriori e significative integrazioni economiche dell’azienda. Per Bergamo si tratta del primo accordo sottoscritto in Confindustria in cui si prevede, dopo l’utilizzo della cassa speciale, lo strumento dei contratti di solidarietà. Inoltre, sempre per la prima volta, la cassa integrazione speciale viene integrata economicamente dall’azienda consentendo ai lavoratori di percepire quanto previsto dai contratti di solidarietà, cioè l’80% dello stipendio effettivo. L’accordo potrebbe costituire un modello utile per la gestione delle crisi nella nostra provincia”.

L’intesa impone all’azienda una gestione negoziata e regolata delle eccedenze. È previsto un piano di accompagnamento alla pensione da febbraio 2010 fino all’aprile 2015, con l’aggiunta di incentivi economici all’esodo. I primi due anni di cassa speciale prorogabili fino ad un massimo di tre saranno integrati da un contributo economico aziendale tale da garantire ai lavoratori coinvolti l’80% della propria retribuzione (come succede con i contratti di solidarietà). Questo passaggio dell’accordo non è stato condiviso dunque non siglato dai rappresentanti di Confindustria presenti.

Per quanto riguarda il piano industriale oltre alla salvaguardia di Piombino e a garanzie maggiori per Costa Volpino, l’accordo prevede una serie di verifiche e confronti prima di dell’applicazione del lavoro “a isole” (cioè spostamenti della lavorazione tra le aree di laminazione a caldo e di finitura a freddo) nello stabilimento FTM di Dalmine. Inoltre, per lo stabilimento Fapi (tubi piccoli), per il quale si profilava un’ipotesi di chiusura nei prossimi anni, si è stabilito, invece, di garantire un organico di circa 100 lavoratori per tutta la durata del piano (cioè fino al 2011) e non si prevede, ancora, una data precisa di chiusura. L’accordo sarà illustrato ai lavoratori e sottoposto a referendum prima della firma presso il Ministero delle Attività Produttive.

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