Eurodies, evitati 15 esuberi
con il contratto di solidarietà
Gli esuberi avrebbero dovuto essere 15, invece non ce ne sarà nemmeno uno: è il risultato ottenuto con il contratto di solidarietà che verrà applicato alla Eurodies di Lurano, azienda costruttrice di matrici e attrezzature per l’estrusione di profili in alluminio. L’accordo per l’utilizzo di questo strumento è stato siglato a fine novembre, decorre dal 1° dicembre scorso e avrà una durata di 2 anni. Coinvolti saranno tutti i lavoratori dello stabilimento tranne gli apprendisti: dunque 71 persone lavoreranno ad orario ridotto per evitare che 15 di loro vengano lasciati a casa.
La riduzione di orario seguirà la regola della rotazione e, come previsto dalle norme, ciascun lavoratore non potrà essere sottoposto ad una riduzione superiore al 60%. «Siamo arrivati a questo risultato dopo un paio di mesi di trattativa - ha detto mercoledì 23 dicembre Giovanna Roncelli della Fiom-Cgil di Bergamo - Si tratta dello strumento più equo visto che la riduzione d’orario è generalizzata e dunque grava sulle spalle di tutti quanti, oltre al fatto che è vantaggioso anche dal punto di vista di quanto, alla fine, si percepisce in busta paga. È davvero preferibile rispetto a cassa ordinaria e straordinaria. Le aziende nella maggior parte dei casi, però, senza conoscere a fondo l’utilizzo che se ne potrebbe fare, non ne vogliono sapere.
Eppure, alle aziende garantisce una gestione adeguata rispetto ai problemi contingenti, mantiene tutte le tipologie di lavoro e le professionalità in maniera continuativa, il ciclo produttivo ha tutta la sua continuità e la riduzione d’orario significa riduzione di costi. Le ore di riduzione d’orario, cioè le ore non lavorate, vengono pagate dall’Inps fino ad arrivare all’80% dello stipendio garantito a ciascuno senza nessun massimale. Ora, ci auguriamo ovviamente che ci sia una futura ripresa economica generalizzata e che ci sia sempre meno bisogno di correre ai ripari contro gli esuberi. Certo, se la crisi dovesse persistere ancora a lungo, l’augurio è che le aziende si accorgano al più presto che quella del contratto di solidarietà è una strada non solo percorribile ma anche vantaggiosa per salvaguardare l’occupazione».
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