Same, l'azienda: «Treviglio centrale»
I sindacati: «Riorganizzazione pesante»

Per il sindacato il piano Same resta una riorganizzazione «pesante»: l’apertura della proceduta di mobilità per 160 lavoratori (120 operai e 40 impiegati) annunciata alla fine della settimana scorsa «non solo è superiore di 10 unità rispetto all’esubero di 150 lavoratori preannunciato mesi fa, ma va letta con occhio critico in quanto risulta essere "al netto" di una trentina di fuoriuscite volontarie incentivate che avverranno entro fine anno».

E per di più fanno seguito alla fuoriuscita «di altri 34 lavoratori interessati dall’accordo siglato nel luglio scorso gestiti con la volontarietà e l’accompagnamento alla pensione». Nel contempo, però, i sindacati non negano come, nell’attuale situazione di difficoltà complessiva dell’economia «e in particolare del settore delle macchine agricole», è fondamentale che il gruppo Same «individui lo stabilimento di Treviglio come nucleo centrale delle sue progettualità produttive e d’investimento future».

È questo, in estrema sintesi, il messaggio emerso giovedì nel corso del primo incontro tra sindacati e direzione del gruppo Same a distanza di una settimana dall’annunciata apertura della mobilità per 160 lavoratori. «L’azienda ha evidenziato tutta la portata della crisi che il mercato delle macchine agricole sta vivendo oggi e, di conseguenza, le difficoltà che il gruppo Same è chiamato ad affrontare» spiegano il segretario provinciale della Uilm-Uil, Angelo Nozza e Luca Nieri, responsabile della Fim-Cisl di Treviglio che con Sergio Rota, Fiom-Cgil, seguono l’azienda.

I dati e le tendenze numeriche, come spiegano i sindacalisti, sono lì da vedere: «Gli ordinativi, il fatturato e i numeri della produzione quest’anno hanno registrato una netta flessione rispetto al dato dello scorso 2008 e, in particolare, all’andamento che si è registrato nel corso degli ultimi cinque anni. Tendenze che nelle stime per fine anno sono indicate in evidente contrazione rispetto al allo scorso terzo trimestre, con prospettive ulteriormente negative sul 2010».

In cifre, al sindacato l’azienda ha delineato un quadro in contrazione attualmente del 30%, contro il 10% stimato ad inizio anno e al 40% che, a livello europeo, hanno registrato le immatricolazioni di macchine agricole. Dati e tendenze che, spiegano dal sindacato, «hanno indotto l’azienda ad attivare una revisione complessiva della propria struttura puntando ad una maggiore flessibilità organizzativa e ad una riduzione dei costi della struttura».

E se in termini occupazionali i sacrifici chiesti a Treviglio non sono di second’ordine, va evidenziato come al sindacato l’azienda abbia illustrato un forte impegno futuro sul polo produttivo bergamasco: indicato come fulcro centrale delle prospettive organizzativo-produttive del gruppo. Ciò, anche attraverso il piano d’investimenti di 20-25 milioni di euro che verrà messo a punto nei prossimi anni, e che nella gran parte vedrà protagonista proprio lo stabilimento di Treviglio.

«Con la riorganizzazione strutturale presentataci - dicono dal sindacato - si è attestato il "congelamento" dei progetti di sviluppo in Cina. Ma si è anche delineato un quadro che prevede possibili interventi organizzativi e produttivi sullo stabilimento tedesco di Lauingen, tutti a favore del polo produttivo di Treviglio».

Di fatto, come è stato spiegato nel corso dell’incontro, «nelle scorse settimane azienda e sindacati tedeschi hanno sottoscritto un nuovo accordo che sostituisce l’intesa raggiunta solo pochi mesi fa. Nel nuovo accordo sono stati "azzerati" i precedenti impegni su livelli produttivi minimi, livelli occupazionali minimi e investimenti minimi da garantire allo stabilimento tedesco, così come - visto che in Germania resterà comunque una produzione di macchine di alta potenza - sono stati eliminati i vincoli per eventuali trasferimenti produttivi delle nuove macchine».

Azienda e sindacati dopo l’incontro di giovedì hanno calendarizzato una serie di nuovi appuntamenti che si svolgeranno a partire dall’8 gennaio: in quell’occasione si comincerà ad approfondire le metodologie di gestione del processo riorganizzativo su Treviglio. «Cominceremo ad entrare nel merito della vicenda: l’obiettivo è salvaguardare l’occupazione anche attraverso l’uso della cassa integrazione straordinaria e dei contratti di solidarietà».
 Paolo Perucchini

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