Tute blu, dagli iscritti Fim e Uilm
quasi il 93% di sì al contratto

Gli iscritti bergamaschi di Fim-Cisl e Fiom-Cgil hanno dato ampio consenso all'ipotesi di accordo sul contratto nazionale dell'industria metalmeccanica, firmato il 15 ottobre dalle due organizzazioni, ma non dalle Fiom-Cgil. I risultati di comprensorio quasi definitivi - in alcune aziende, per problemi in genere legati a situazioni di crisi, assemblee e voto sono stati spostati - mostrano su 9.716 votanti (l'86,97% degli iscritti Fim e Uilm nel settore industriale), 9.035 «sì» (92,99%), 594 contrari (6,1%) e 87 bianche o nulle (0,9%). Dati tra l'altro più positivi rispetto al referendum di «andata» a luglio, che aveva visto 9.408 votanti e i «si» al 91,97%.

«Abbiamo svolto quasi tutte le assemblee per illustrare il percorso contrattuale con la presenza della Fiom, salvo che in alcuni casi, come la Same o la Exide, dove questo non è stato possibile per il clima aziendale o perché la Fiom aveva convocato assemblee sullo sciopero, senza condividerle con Fim e Uilm, forzando il normale rapporto unitario – spiega Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl di Bergamo –. Nelle assemblee mentre noi presentavamo i risultati ottenuti, la Fiom si è limitata a criticarci, senza parlare della sua piattaforma e dei suoi risultati, che non ci sono, come non ci sono stati nel 2001 e nel 2003. Il voto del referendum conferma invece l'apprezzamento per un contratto che ha consentito un buon risultato economico e un rafforzamento dei diritti».

Tra i più importanti vengono citati l'introduzione di una serie di modalità per facilitare la contrattazione nelle Pmi, l'incremento salariale per i lavoratori senza contratto aziendale, la nascita del fondo di solidarietà, alimentato con risorse fornite dalle aziende, che entro il 2012 potrà essere utilizzato per integrazione al reddito di lavoratori in Cig o in malattia lunga, l'incremento del fondo complementare, risposte sul problema precari. Nel consenso generale quasi unanime spiccano alcuni casi di dissenso: il principale, tra le grandi aziende, è quello della N&W Global Vending di Valbrembo dove i «no» sono arrivati al 45,9%, mentre in due aziende di minori dimensioni come la Somaschini di Trescore e la Gatti&Precorvi i voti contrari hanno addirittura prevalso.

«Sono andamenti anomali rispetto al dato generale – commenta Uliano –, ma che rientrano nella storia di queste aziende. Alla N&W nemmeno i contratti unitari hanno raccolto grandi consensi e alla Somaschini è tradizione che prevalgano i contrari». Non sembrano aver influito sul giudizio al contratto le vertenze occupazionali. Tra le percentuali di consenso più alte, figurano infatti i casi delle TenarisDalmine (vicina al 95%) e della Same Deutz-Fahr (oltre il 98%); anche se in questo caso il referendum è stato condizionato dallo svolgimento fuori dalla sede aziendale, per evitare incidenti a fronte di provocazioni (vedi articolo a fianco), con conseguente calo della partecipazione dal 74% di luglio al 54% circa.

«Nel complesso il voto provinciale conferma l'apprezzamento emerso dalle assemblee – ribadisce Angelo Nozza, segretario generale Uilm-Uil di Bergamo –. Nelle assemblee si sono registrati diversi interventi dei lavoratori che hanno orientato la discussione in senso favorevole. Il fatto che anche gli iscritti ai sindacati meno conflittuali si siano fatti sentire, sostenendo il dibattito è un ulteriore dato positivo. Assemblee e referendum mostrano che, al di là del grande clamore fatto sugli slogan, quando il contratto è spiegato correttamente nei contenuti viene compreso e apprezzato: del resto dall'altra parte non veniva proposto un contratto alternativo da scegliere. Il consenso ci fa ben sperare per il futuro, nell'auspicio che si possano trovare regole condivise sulla rappresentanza sindacale e non ci si debba trovare ancora in situazioni di conflitto». Da segnalare infine anche i dati del referendum nel comprensorio Valle Camonica-Sebino, con la partecipazione dell'85% degli iscritti e 1.409 voti favorevoli: il consenso è stato del 77% alla Tenaris e alla Salzgitter di Costa Volpino e dell'88% alla Lucchini RS di Lovere.

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