Sanità privata: in duemila
attendono il contratto

Ancora una volta costretti alla protesta. Sono i lavoratori della sanità privata delle aziende aderenti all’associazione Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata che da oltre 4 anni sono senza rinnovo contrattuale . A Bergamo e in provincia il mancato rinnovo coinvolge circa 2 mila lavoratori occupati nelle Cliniche Humanitas Gavazzeni di Bergamo, nel Policlinico San Marco di Zingonia, nel policlinico San Pietro a Ponte San Pietro, nella Clinica Quarenghi di San Pellegrino, nella Casa di riposo Caprotti-Zavaritt di Gorle e nella Casa di cura Habilita di Zingonia.

Per rivendicare il diritto ad avere un contratto rinnovato parteciperanno al presidio organizzato per lunedì 16 novembre, dalle ore 10 alle 11,30 a San Pellegrino, in via San Carlo, nei pressi della Clinica Quarenghi, e ai prossimi presidi previsti per il 21 novembre presso la Clinica Humanitas Gavazzeni, il 1° dicembre presso il Policlinico di Ponte San Pietro e il 14 dicembre presso il Policlinico San Marco di Zingonia.

«A settembre, viste le resistenze di Aiop Nazionale, FP-CGIL, CISL-FP, UIL-FPL hanno lanciato unitariamente l’iniziativa della sottoscrizione azienda per azienda di un "pre-contratto" da ritenersi valido sino alla firma del contratto collettivo nazionale di lavoro, ma nella provincia bergamasca solo una azienda, la clinica Castelli, ha risposto positivamente», dichiarano Luisa Carminati della FP-CGIL, Elena Colombo della CISL-FP e Antonio Montanino della UIL-FPL di Bergamo.

«Nella nostra provincia sono ancora circa 2 mila i lavoratori che assicurano prestazioni e servizi sanitari di qualità ed eccellenza con gli stipendi fermi da quattro anni. I singoli datori di lavoro bergamaschi hanno spesso ribadito la loro assoluta disponibilità al rinnovo contrattuale ma, quando si è presentata loro l’occasione, si sono tirati indietro nascondendosi dietro all’imposto divieto nazionale» continuano i sindacalisti.

«Il problema reale è che Aiop e le aziende lombarde ad essa associate si dimenticano che, in base al sistema degli accreditamenti, ricevono dalla Regione, risorse economiche pubbliche per tutte le prestazioni e i servizi sanitari erogati e il raggiungimento degli standard previsti da tali accreditamenti è garantito della qualità e dell’eccellenza dei loro dipendenti che hanno il diritto di vedersi rinnovare il contratto di lavoro scaduto da quattro anni».

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