Ripresa problematica per l’industria metalmeccanica lombarda. Accanto a significativi segnali di ripresa permane la morsa delle crisi strutturali di importanti aziende e settori. Alla fine del primo semestre di quest’anno le imprese in difficoltà erano 266 contro le 278 del secondo semestre del 2006. I lavoratori direttamente colpiti dalla crisi sono 8.841 - dei quali quasi 500 in Bergamasca - contro i precedenti 9.616, gli addetti totali delle aziende coinvolte sono 20.950, in precedenza erano 30.660, con una incidenza cresciuta dal 31 al 42%.
Sono questi i principali dati del 21° Rapporto sulle situazioni di crisi nell’industria metalmeccanica della regione, curato dalla Fim Cisl della Lombardia, presentato oggi a Milano, con cui viene monitorato lo stato della congiuntura e l’uso degli ammortizzatori sociali nel settore, che conta oltre 5.700 aziende che occupano 550.000 lavoratori.
In Bergamasca le aziende in crisi sono 10: 809 il totale degli addetti, con 487 lavoratori coinvolti nella crisi. Sul totale delle situazioni di crisi in Lombardia la terra orobica pesa per il 6 per cento.
«Le difficoltà sono in generale attenuazione mentre si è rafforzata una tendenza già in atto da un paio di anni – sottolinea il segretario generale della Fim Cisl Lombardia, Roberto Benaglia -. L’aumento dei volumi ha portato a un maggiore utilizzo degli impianti e ad una consistente riduzione dei provvedimenti di crisi aziendale temporanea. Ma la ripresa è debole e non si è ancora tramutata in un significativo aumento dei posti di lavoro, né in una riduzione dell’area di lavoro instabile o precario».
Le principali tendenze emerse dall’indagine:
- diminuisce il numero di aziende e di lavoratori metalmeccanici coinvolti da crisi (scendono a 266 le aziende che hanno utilizzato ammortizzatori sociali come cassa integrazione o mobilità con un totale di 20.950 addetti e di 8.841 lavoratori colpiti direttamente dai provvedimenti, mentre erano 278 nel semestre precedente e ben 452 un anno prima);
- continua il netto calo dell’uso della cassa integrazione guadagni ordinaria (solo 2.842 lavoratori l’hanno dovuta subire), fatto che dimostra la netta ripresa delle commesse e dei portafogli ordini delle imprese;
- rimane invece molto consistente il ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria, che vede addirittura un aumento del numero di lavoratori coinvolti rispetto al semestre precedente (3.347 invece che 2.716), fatto che dimostra il rimanere di un area di crisi con tagli occupazionali sensibile;
- resta sostanzialmente stabile il ricorso alla mobilità (2.652 lavoratori colpiti).
(06/09/2007)
© RIPRODUZIONE RISERVATA