L’Osservatorio regionale della crisi e occupazione promosso dalla Fim-Cisl della Lombardia, che rileva la situazione nelle 5.700 aziende metalmeccaniche della regione (occupano 550 mila lavoratori), fa il punto e segna il miglioramento della congiuntura nell’industria meccanica lombarda ma senza troppi entusiasmi. Alla fine del primo semestre 2006 sono interessate dalle crisi 452 aziende (erano 522 nel semestre precedente), con 38.440 addetti (erano 42.673), di cui 409 le aziende con processi di crisi già in corso con un totale di 14.227 lavoratori direttamente colpiti dalla crisi (15.557 i precedenti) con una incidenza rispetto agli addetti totali del 37%. Gli esuberi strutturali sono pari a 3.738 lavoratori in 143 aziende.
Calano le nuove aziende che ricorrono alla Cassa integrazione ordinaria: sono 270 (erano 365) e rappresentano il 64% degli interventi, con 7.011 lavoratori sospesi (il 49% dei lavoratori coinvolti), contro i 9.075 del secondo semestre 2005.
Aumenta invece il numero di nuove aziende interessate da interventi di Cassa Integrazione straordinaria (51 contro 40 del semestre precedente), il 12% delle cause sospensive, con un brusco incremento del numero di lavoratori colpiti che si attesta a 4.432 - il 31% dei lavoratori - (che si aggiungono ai 2.807 del semestre precedente e i 3.388 di un anno fa).
In leggera diminuzione, a quota 100, le aziende che fanno ricorso alla mobilità o hanno cessato l’attività (133 quelle del periodo precedente) e rappresentano il 24% delle aziende in crisi, con altri 2.784 lavoratori licenziati - il 20% del totale lavoratori coinvolti - che si aggiungono ai 3.675 del semestre precedente.
È diminuita la dimensione media delle imprese coinvolte da processi di crisi, che passa dai 90 addetti per azienda del 2003, agli 85 del 2006, a conferma del costante coinvolgimento delle piccole aziende
Per quanto riguarda le differenziazioni territoriali in ambito regionale l’area milanese si conferma come quella che presenta la maggiore presenza di situazioni di crisi (con il 22% dei provvedimenti sospensivi), seguito da Magenta-Legnano (19% dei provvedimenti), Brescia (16% dei provvedimenti) e Brianza (11% dei provvedimenti).
Secondo i dati della Fim-Cisl regionale, le aziende in crisi sono 147 nell’area di Milano, 69 a Magenta, 40 a Varese, 37 a Lecco, 34 a Pavia, 32 a Brescia, 30 in Brianza, 21 a Bergamo e via via le altre zone. I lavoratori coinvolti dalla crisi sono 3.158 a Milano, 2.649 nell’area di Magenta, 2.228 a Brescia, 1.575 in Brianza, 1.027 a Pavia, 872 a Bergamo, 771 a Varese, 755 a Lecco, 438 a Como e poi con numeri inferiori le altre zone.
I settori maggiormente interessati da processi di crisi risultano essere quelli delle macchine ed apparecchi meccanici, installazione, manutenzione con il con il 33% degli interventi, della meccanica e della lavorazione dei prodotti in metallo con il 15% di interventi, delle macchine e apparecchi elettrici con il 14% di interventi.
(01/07/2006)
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