«Vi racconto i segreti delle spezie»
Rachida da Masterchef a L’Eco café

Scenderà in piazza per portare a conoscenza della gente le proprietà e le ricette legate alle spezie che caratterizzano il suo modo di cucinare, considerato un esempio di forte e riuscita integrazione gastronomica tra Maghreb e Italia.

Rachida Karrati, la 49enne di origine marocchina residente a Sorisole diventata famosa per avere partecipato al talent-show Masterchef Italia, si presenterà infatti mercoledì sera 9 luglio a Treviglio ai suoi fan e a chi voglia apprendere i segreti della sua cucina. Il tutto nell’ambito dell’iniziativa L’Eco café, la nostra redazione mobile che sarà in piazza Manara dove la cuoca sarà anche protagonista di un miniformat televisivo per Bergamo Tv che sarà poi messo a disposizione di Expo (in caso di maltempo, l’incontro con Rachida si terrà nell’Auditorium del Centro civico culturale con accesso da Largo Marinai d’Italia). L’Eco café sarà in piazza durante la manifestazione «Shopping al Chiaro di Luna»: negozi aperti fino a mezzanotte nel centro storico pedonale ed eventi nelle strade.

Lanciata da Masterchef e ora anche coinvolta nel dare un contributo in vista di Expo 2015. Da Sorisole all’esposizione mondiale: non le gira la testa?

«Una sensazione unica, alimentata da tanto orgoglio perché anche io nel mio piccolo darò una mano nello sviluppare il tema guida dell’esposizione universale che riguarda la nutrizione del pianeta. Io voglio esserci in questo senso facendo conoscere a più gente possibile l’uso delle spezie che rientrano in una delle catene alimentari su cui Expo vuole sviluppare un modello di partecipazione».

Masterchef le ha cambiato la vita?

«Non più di tanto. È vero che dopo la partecipazione alla trasmissione sono stata ingaggiata per diverse serate in televisione e manifestazioni pubbliche gastronomiche, però continuo principalmente a fare la sarta, un mestiere appreso in Marocco quando avevo 11 anni. Non mi vergogno a dire che faccio anche le pulizie in alcune famiglie dove però spesso mi fermo a cucinare».

Leggi di più su L’Eco di Bergamo dell’8 luglio