Il mais spinato sbarca a Milano
sul red carpet di Expo Gate

Guarda agli estremi confini del mondo lo spirito del progetto Mais Expo Bergamo 2015 (MEB), siglato la scorsa primavera, che domenica 31 agosto alle 11 godrà di una prestigiosa vetrina all’Expo Gate di Piazza Castello a Milano, la “porta di accesso” ad Expo Milano 2015.

Guarda agli estremi confini del mondo lo spirito del progetto Mais Expo Bergamo 2015 (MEB), siglato la scorsa primavera, che domenica 31 agosto alle 11 godrà di una prestigiosa vetrina all’Expo Gate di Piazza Castello a Milano, la “porta di accesso” ad Expo Milano 2015.

“La presentazione della realtà bergamasca in vista di Expo – conferma Filippo Servalli che segue il progetto ed è presidente della Comunità del Mais Spinato di Gandino – coincide con la giornata di chiusura del progetto Quantomais, che per tutto agosto ha trasformato lo spazio antistante il Castello Sforzesco in un vero e proprio campo”.

Ben 1500 piante di mais, dopo essere state seminate e cresciute alla cascina Gambarina di Abbiategrasso, da fine luglio hanno costituito una particolare installazione che ha proposto conferenze, performances artistiche, laboratori esperienziali e conferenze. L’installazione è stata ideata e realizzata dallo studio A4A Rivolta Savioni Architetti su invito della curatrice di Expo Gate, Caroline Corbetta.

E’ uno spazio vivo, in piena sintonia con il tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, teso a condividere il più possibile le riflessioni legate alla sostenibilità e alla biodiversità. La scelta del mais è funzionale all’installazione per impatto estetico, visivo e spaziale, ed è strettamente legata ad uno dei Clusters di Expo Milano 2015, dedicato a “Cereali e Tuberi. Vecchie e Nuove Colture”.

I delegati degli Stati che parteciperanno ai siti tematici avevano già scelto Bergamo lo scorso febbraio, per il Meeting preparatorio internazionale. “La possibilità di presentare il progetto MEB2015 in questo contesto – aggiunge Servalli - ne conferma potenziale e centralità per l’intero territorio, grazie alle realtà che hanno dato appoggi di competenza e rappresentanza e concorreranno ad evidenziare tutti i temi della biodiversità che il mais rappresenta”.

La conferenza, programmata nello Spazio Sforza di Expo Gate a Milano presenterà due importanti realtà scientifiche bergamasche, quali l’Unità di Maiscoltura CRA MAC con la relativa Banca del germoplasma di mais e l’Orto Botanico Lorenzo Rota di Città Alta con il progetto legato alla biodiversità. La storia e l’attività dell’Unità di Maiscoltura saranno presentate da Paolo Valoti. “L’Unità – si legge nel protocollo MEB2015 – è nata come stazione sperimentale a Curno nel 1920 e successivamente è divenuta Unità di Ricerca per la Maiscoltura all’interno dell’Ente Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Studia la genetica e la fisiologia della produzione del mais da foraggio e da granella, cura il miglioramento genetico per resistenza, adattabilità e qualità nutrizionale del prodotto, nonché la selezione varietale attraverso la realizzazione di linee pure e di ibridi; in aggiunta, mantiene e valorizza le risorse maidicole locali e le accessioni di interesse europeo. Il centro ha in coltivazione e conservazione oltre 700 varietà tradizionali di mais di tutta Italia e circa 6000 accessioni di tutto il mondo”.

L’attività dell’Unità di Maiscoltura di Bergamo risulta strategica in chiave Expo anche per i progetti di cooperazione con i paesi del sud del mondo, che attraverso Expo puntano a dialogare sul tema della produttività delle coltivazioni, a volte dieci volte inferiore rispetto all’Italia. Proprio la ricerca e la sperimentazione del CRA MAC Bergamasco ha contribuito ad elevare la produttività italiana da 1,8 tonnellate per ettaro del 1948 alle 9,6 del 2000.

Un ulteriore punto di riflessione è rappresentato dalla reintroduzione di una coltura tradizionale con qualità nutrizionali di tipicità, adatta anche per coloro che hanno intolleranze alimentari come la celiachia. E’ il caso degli Antichi Mais, costituitisi in Network internazionale lo scorso anno a Gandino in occasione di Bergamo Scienza. Una rete che in Bergamasca vede in prima fila il Mais Spinato di Gandino e il Rostrato Rosso di Rovetta ed è collegata alle realtà biontensive di Cotapachi in Bolivia e di Ecopol in Messico.

A Milano, per presentare il progetto legato al Network, sarà presente il presidente, trevigiano, Renato Ballan.

Fra i relatori ci sarà anche Gabriele Rinaldi, direttore dell’Orto Botanico “Lorenzo Rota”. E’ un vero e proprio laboratorio “a cielo aperto” per la biodiversità impegnato sul duplice fronte dell’educazione e della conservazione del patrimonio biologico. Inaugurato nel 1972 in Città Alta su uno spalto delle Mura Venete, conserva e valorizza sia le collezioni viventi in esposizione, sia quelle essiccate accessibili agli studiosi, oltre che al pubblico in occasione di eventi. I 50.000 campioni d’erbario, moltissimi risalenti a quasi due secoli fa, documentano la storia della componente vegetale del paesaggio e il lavorio scientifico dei protagonisti che hanno voluto farla conoscere.

Il progetto MEB2015 ha un punto specifico di collegamento sul piano dimostrativo ed educativo nell’area monastica di Astino (grazie ad un accordo con Fondazione Mia e Società Valle Astino) destinata a diventare a livello agricolo “luogo di buone pratiche e di trasmissione dei saperi”, anche attraverso la coltivazione delle varietà antiche e di quelle che i vari progetti Expo renderanno disponibili. A chiusura della mattinata milanese ad Expo Gate è in programma una degustazione di prodotti tipici a base di antichi mais: Spinato di Gandino, Rostrato Rosso di Rovetta

In vetrina anche “L’Eco Café”, ambasciatore Expo in Bergamasca

Alla ”prima” milanese di Mais Expo Bergamo davanti al Castello Sforzesco sarà presente anche L’Eco di Bergamo, che ha assunto quest’anno, per la Bergamasca, il ruolo di “ambasciatore di Expo Milano 2015” attraverso il tour de L’Eco Café. Claudio Calzana, direttore dei progetti editoriali e culturali del progetto Sesaab, presenterà i positivi riscontri del viaggio fra piazze e paesi, teso a promuovere i temi di Expo favorendo la partecipazione attiva dei Bergamaschi, da visitatori o addirittura da volontari, attraverso la promozione degli specifici bandi.

Expo Gate è in questo senso la “porta” per eccellenza all’Esposizione Universale del prossimo anno, che porterà a Milano oltre 20 milioni di visitatori, con 147 paesi rappresentati (il 94% della popolazione mondiale). Il progetto bergamasco che viene presentato domenica 31 agosto è condensato nell’acronimo MEB 2015: Mais Expo Bergamo. Mette al centro coltura e cultura del mais, con sinergie trasversali supportate a livello scientifico dall’Unità di Maiscoltura CRA MAC, dall’Osservatorio CORES dell’Università di Bergamo e da Comune di Bergamo-Orto Botanico. Il progetto pilota del Mais Spinato di Gandino è stato scelto come paradigma per 22 progetti specifici che a vario livello puntano a valorizzare biodiversità, cooperazione internazionale, promozione territoriale, turistica ed enogastronomica.

Supportano MEB 2015 Provincia di Bergamo, Fondazione MIA e MIA Valle Astino, Ufficio Missionario Diocesano, Celim, Comune di Gandino, Comunità del Mais Spinato e Promoserio. Hanno già assicurato la propria adesione anche partners importanti come Camera di Commercio, Confindustria Bergamo, Confcooperative Bergamo, Ass. Fiera di San Matteo Branzi, Cesvi, Bergamo Scienza, Centro socio-culturale “Casa dei Boliviani”, L’Eco di Bergamo, Orobie, Aspan Panificatori, Distretto “Cinque terre della Val Gandino”, Network Internazionale dei Mais Antichi e Altroconsumo.

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