Vietato ai supermercati di buttare alimenti

Arriva dalla Francia la prima norma anti-spreco di cibo. I supermercati più grandi di 400 metri quadrati, non possono più permettersi di distruggere cibo ancora in buone condizioni. Chi viola questa norma multa fino a 75mila euro e due anni di reclusione.

Contro lo spreco di cibo ancora non si fa abbastanza. Né dentro le proprie case, né dove il cibo si inizia a comperarlo, il più delle volte secondo criteri sbagliati. Come per esempio, acquistarne più di quanto si ha effettivamente bisogno. E’ incredibile come proprio dai supermercati inizia il primo passo verso lo spreco di cibo. E dai grandi centri commerciali partono centinai di quintali di prodotti alimentari destinati alla pattumiera.

La Francia ci ha pensato per prima a mettere fine a questo spreco. E così i supermercati francesi, anche se per ora solo quelli più grandi di 400 metri quadrati, non possono più permettersi di sprecare o distruggere cibo ancora in buone condizioni. L’Assemblea nazionale di Parigi, la camera bassa del parlamento francese, ha approvato all’unanimità alcune misure contro lo spreco alimentare da parte di negozi e supermercati. E chi violerà queste norme sarà multato con sanzioni fino a 75mila euro e due anni di reclusione.

Non solo: gli esercizi commerciali sono dunque obbligati a donare i prodotti alimentari rimasti invenduti ad associazioni di beneficienza che si impegneranno, a loro volta, a distribuirli a chi ne ha bisogno. Persone povere e senzatetto oppure è possibile destinarlo a organizzazioni che si occuperanno di trasformarlo in mangime per animali o in compost per i campi agricoli.

Una legge che secondo le stime dovrebbe consentire alla Francia di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2025: “È scioccante vedere candeggina versata sugli alimenti per renderli invendibili”. Un’affermazione che fa riferimento alla pratica volta a evitare che persone che non hanno da mangiare rovistino nella spazzatura alla ricerca di cibo.

Resta un fatto, però, che ogni francese butta nella spazzatura dai 20 ai 30 chilogrammi di prodotti alimentari a uso domestico all’anno, per un valore compreso tra i 12 e i 20 miliardi di euro. In Italia il valore si attesta intorno agli 8 miliardi di euro: 2 milioni di tonnellate di cibo vanno perse nella trasformazione industriale e 300mila tonnellate nella fase di distribuzione. Nel mondo il valore dello spreco è pari a 270 miliardi di euro. Inaccettabile se si considera che 805 milioni di persone soffrono la fame, quotidianamente.

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