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Martedì 01 Dicembre 2015
Una targa alle bici elettriche
e anche l’assicurazione
Un gran bel veicolo che non prevede nessun tipo di registrazione. Ciò comporta molti rischi per la sicurezza. Sarebbe utile un’immatricolazione leggera, che aiuti il riconoscimento. La bici elettrica o a pedalata assistita è un gran bel veicolo, ma nonostante sia dotata di motore, la normativa non prevede per questi mezzi gli stessi obblighi di altri veicoli simili.
Un gran bel veicolo che non prevede nessun tipo di registrazione. Ciò comporta molti rischi per la sicurezza. Sarebbe utile un’immatricolazione leggera, che aiuti il riconoscimento.
La bici elettrica o a pedalata assistita è un gran bel veicolo, ma nonostante sia dotata di motore, la normativa non prevede per questi mezzi: l’obbligo di targa, l’immatricolazione, la copertura assicurativa, la maggiore età, la patente di guida, l’utilizzo del casco protettivo e tutti i controlli a cui è sottoposto qualsiasi altro tipo di mezzo motorizzato. Sono mancanze serie che causano problemi che analizziamo uno per uno.
Mancanza di identificazione. La targa è un vantaggio per gli altri; una bici che procede a 25 km/h in mezzo al resto del traffico stradale può causare incidenti.
Mancanza di assicurazione. In caso di incidente provocato a terzi, non risponde nemmeno la copertura assicurativa a favore della vittime della strada danneggiate da veicoli senza patente o non identificati.
Età degli utilizzatori. È facile che dei ragazzini utilizzino la bici elettrica senza aver acquisito adeguate nozioni pratiche e normative; quanto agli anziani essi si trovano di fatto a guidare un veicolo a motore, senza magari avere più la padronanza di guida e dopo il periodo in cui non possono più guidare autoveicoli.
Mancato uso del casco. Chi utilizza la bici a pedalata assistita anche per andare al lavoro dimentica i notevoli rischi del suo utilizzo senza indossare accessori fisici semplici ma estremamente utili, dal casco agli occhiali alle scarpe adeguati.
Mancanza di controlli. Laddove non sono previsti controlli, diminuisce la manutenzione del mezzo e si diffondono modifiche tecniche irregolari che snaturano le caratteristiche previste dalla legge, specialmente in questo periodo di iniziale diffusione senza che siano note le caratteristiche di questo veicolo.
Sarebbe utile introdurre un regime di immatricolazione, differente da quello degli auto-motoveicoli, estensibile anche a tutte le biciclette stesse, che ci si dimentica essere a tutti gli effetti dei veicoli.
Basterebbe una marchiatura del telaio e/o del motore, come già qualcuno fa. Sarebbe un modo semplice che potrebbe avere vantaggi anche per il mondo assicurativo.
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