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Wwf, la salvaguardia dell’ambiente torna in cima alle priorità

Dieci anni dall’Accordo di Parigi e dalla Laudato si’ la battaglia tutt’altro che vinta. «Il consumo di suolo la criticità maggiore a livello locale». L’appello: «Abbiamo bisogno di giovani appassionati».

Cinque milioni di sostenitori, 50 delegazioni nazionali, 1.300 progetti: sono gli impressionanti numeri di Wwf International, l’organizzazione, nata in Svizzera nel 1961, sinonimo di protezione degli animali e dell’ambiente. Wwf Italia nasce nel 1966 grazie a Fulco Pratesi, lo storico presidente scomparso l’1 marzo scorso, che scriveva: «Non esisteva, allora, neppure un articolo di legge col quale poter istituire un’area protetta per gli uccelli […] la caccia era aperta fino al 30 aprile, si potevano uccidere, legalmente, lupi e gufi reali, aquile e lontre, fringuelli e pispole. Nel Parco nazionale d’Abruzzo, privo di direttore, si stavano costruendo centinaia di villette e residence (…). Si erano estinti nel 1965 i grifoni in Sicilia, il daino, l’aquila di mare e il falco pescatore in Sardegna, nella grotta del Bue Marino, uno degli ultimi rifugi della foca monaca in Sardegna, era stato installato un dancing».

La guerra per l'ambiente è tutt’altro che vinta

Scandali e incuria che oggi ci sembrano intollerabili, eppure, secondo il Living Planet Report Wwf, ogni anno nel mondo finanza privata, incentivi fiscali e sussidi pubblici per circa 7.000 miliardi di dollari (il 5,5% del Pil globale) foraggiano attività che distruggono la biodiversità e aggravano la crisi climatica. «Eravamo riusciti a dare per acquisiti concetti come la sostenibilità: oggi in tv ogni prodotto reclamizzato è “sostenibile”. Il problema è che, mentre negli anni ’80 ne parlavamo solo noi, ora l’uso comune ha di fatto svuotato di senso la parola. I temi dei limiti del pianeta e della nostra responsabilità nei confronti del cambiamento climatico sembravano concetti assodati, coronati dall’impegno verso la mobilità elettrica e le fonti rinnovabili contenuto nel Green Deal dell’Unione europea e nella Nature

Restoration Law, che obbliga al ripristino di ampie zone degradate. Ci sembravano primi passi importanti verso il mondo che verrà. E invece si è fermato tutto, clamorosamente». Marcello Fattori, biologo, una vita spesa per l’attivismo in Wwf, presidente della sezione Bergamo-Brescia, non nasconde la sua amarezza. A dieci anni dall’Accordo di Parigi sul clima e dall’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, nonostante le leggi e le battaglie sostenute, la guerra per l’ambiente è tutt’altro che vinta.

Ma il Wwf non demorde. Il suo programma di lavoro si intitola non a caso «Il panda siamo noi» e ha un triplice obiettivo: frenare la sparizione di habitat naturali e specie, dimezzare l’impronta umana sulla natura, riportare l’ambiente al centro dei valori e delle priorità comuni. Per farlo, l’associazione è impegnata a più livelli, nella cura del territorio, il contrasto delle attività illegali, la creazione di una cultura industriale e agricola sinceramente sostenibile. Sensibilizzazione dei cittadini ed educazione ambientale sono considerati strategici: «Ho avuto modo di esternare le nostre preoccupazioni anche in classe, con i bambini. È stato salutare. Da loro si trae un senso di speranza, la sensazione che potranno dare un aiuto a cambiare. Ognuno, anche con piccoli gesti, può fare la differenza. I bambini lo capiscono e mantengono viva la speranza».

Nella nostra provincia, secondo il presidente Wwf, le maggiori criticità ambientali ruotano intorno al consumo di suolo: «Nonostante le normative regionali, recepite da tutti i piani regolatori, continua». Sul banco degli imputati infrastrutture di dubbia utilità e la logistica: «Non è che non si voglia il progresso, ma occorre riconoscere che il territorio è un valore, legato a servizi ecosistemi difficilmente quantificabili ma fondamentali a livello di salute e benessere come acqua, verde, paesaggio. Siamo ancora succubi di una logica di interesse economico che favorisce pochi utilizzando i beni di tutti».

L’associazione ha bisogno di giovani

I motivi di orgoglio per il Wwf bergamasco non mancano: l’Oasi di Valpredina, il Renova Park a Pontirolo Nuovo in un’ex discarica restituita ora alla natura, la campagna “Urban nature” per far capire l’importanza della natura anche in città. Molti i fronti aperti: occorrerebbero più forze. «È difficile coinvolgere con continuità le persone. I temi sono sempre più tecnici e richiedono una preparazione naturalistica ma anche giuridica. Servono professionalità e competenze: urbanisti, agronomi. Partecipare significa andare a incontri, fare osservazioni e valutazioni di impatto ambientale». Fattori lancia un appello ai giovani: «ll Wwf ha bisogno di voi, da solo non è niente. Abbiamo bisogno di nuove energie, di ottimismo, di un cambio generazionale. Il movimento dei Fridays for Future si è affievolito. Ma ora c’è ancora più bisogno di giovani appassionati di natura e ambiente».

La volontaria: è stata l’università che non ho frequentato

«La mia è stata una scelta di vita, compiuta negli anni Ottanta». Gloria Sigismondi è una fedelissima del Wwf, per il quale ha lavorato anche come professionista. Con un largo sorriso ricorda le prime battaglie contro i bracconieri e la caccia, le iniziative contro le pellicce, quando l’associazione aveva ancora la propria sede al Lazzaretto. «Erano i tempi dei movimenti, dei comitati. I giovani avevano voglia di cambiare il mondo».

Molto prima che si parlasse di globalizzazione, spiega, il Wwf inseriva i giovani volontari in una prospettiva internazionale, ricca di opportunità di studio e di conoscenza, proiettandoli «in un mondo fatto di studenti, lavoratori, professionisti e ricercatori: è stata l’università che non ho frequentato. Mi ha permesso di conoscere personalità importanti, che ci hanno fatto innamorare della nostra missione: vivere in armonia con la natura». Gloria Sigismondi presta il proprio tempo all’Oasi di Valpredina, situata sulle Prealpi nel comune di Cenate Sopra, affidata al Wwf dai coniugi Bardoneschi con un lascito perché «insegnasse ad amare e rispettare la natura alle generazioni che verranno dopo».

Oggi Gloria Sigismondi chiede ai giovani di lasciare il cellulare e di diventare custodi appassionati, «per scoprire che cosa significhi essere volontari per la natura, che non ci può dire “grazie” ma garantisce la nostra sopravvivenza».

Renovapark a Pontirolo e Valpredina

Dal 2016 i soci del Wwf Bergamo e Brescia, una quarantina, costituiscono una sola realtà con sede legale a Bergamo, in via Mazzini 48. La sede operativa è in Valpredina, dove l’associazione gestisce, tra l’altro, il Centro di recupero animali selvatici. A Pontirolo Nuovo Renovapark, oasi aperta da aprile a ottobre, il sabato (15-19) e la domenica (10-19). La tessera associativa annuale costa 30 euro. Info: 035.956140, [email protected].

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