Regione Lombardia ha dato il via al nuovo progetto europeo denominato Progetto strategico per la natura nel Nord Italia (Natural connections for Natura 2000 in Northern Italy to 2030), il cui acronimo è Life NatConnect 2030 . L’obiettivo principale, sempre più necessario e urgente, è quello di tutelare la biodiversità su un vasto territorio che comprende le Regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna e la Provincia autonoma di Trento, con la partecipazione di sedici partner.
Investimenti europei per salvare flora e fauna
Il nuovo progetto strategico per la natura nel Nord Italia. Capofila Regione Lombardia, azioni previste per nove anni. Obiettivo il ripristino ecologico degli habitat delle specie. Nella provincia spicca l’estensione della Rete Natura 2000.
Il progetto, avviato l’anno scorso, segue Life Gestire 2020, conclusosi nel 2023, ed è uno dei dodici su cui la Commissione europea ha investito 233 milioni di euro. Gli obiettivi di conservazione della biodiversità si dovranno raggiungere attraverso lo sviluppo di azioni definite con i quadri di azioni prioritarie (Prioritised Action Frameworks: Paf) 2021-2027 per la Rete Natura 2000. Parallelamente, si dovrà dare attuazione ad altri piani o strategie adottati a livello internazionale, nazionale, multiregionale o regionale per l’ambiente e lo sviluppo. Al progetto, che avrà una durata di nove anni (2024-2032) e ha come capofila Regione Lombardia – Direzione Territorio e Sistemi Verdi, partecipano, tra gli altri, questi partner: l’Autorità di Bacino e l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, Wwf Italia, Lipu, Legambiente, Ersaf, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, i Parchi regionali Delta del Po Veneto e Delta del Po Emilia Romagna.
L’impegno finanziario
I Paf (previsti dall’art. 8, par. 1 della Direttiva Habitat) sono strumenti strategici di pianificazione pluriennale che forniscono una panoramica generale delle misure necessarie per conservare le specie della Rete Natura 2000 e le relative infrastrutture verdi e specificano l’impegno finanziario da parte dell’Unione europea. In Lombardia il progetto prevede non solo l’impiego complessivo di oltre 46 milioni di euro, cofinanziati per il 60% dalla Ue, per il 40% dai partner e in parte dalla Fondazione Cariplo, ma anche la movimentazione di circa 540 milioni di euro di fondi complementari, che concorrono all’implementazione dei Paf delle cinque Regioni interessate con fondi di Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), Pr-Fesr (Programma regionale lombardo del Fondo europeo di sviluppo regionale), Strategia forestale nazionale, ministero dell’Ambiente per il contenimento delle specie esotiche di interesse unionale in Lombardia; con fondi del Pnrr dedicati al progetto «rinaturazione del Po» e altri fondi regionali e privati. In Lombardia per le esigenze prioritarie per il periodo dal 2021 al 2027 erano previsti 182.929.460 euro.
Alla base del progetto sono previste cinque linee strategiche: il ripristino ecologico degli habitat per le specie da tutelare; il potenziamento degli elementi di connessione della rete ecologica; la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici; la riduzione dell’impatto delle specie aliene invasive; il rafforzamento della governance della Rete Natura 2000 e delle aree di connessione. Life NatConnect 2030, oltre a contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo Kunming-Montreal per tutelare la biodiversità, concorrerà a ottenere i diversi obiettivi delle politiche europee: le strategie sulla biodiversità e sul settore forestale per il 2030, l’adattamento ai cambiamenti climatici, il turismo sostenibile, le direttiva quadro sulle acque e sull’uso sostenibile dei fitofarmaci, l’attuazione del Regolamento sulle specie esotiche invasive, il ripristino degli habitat minacciati.
L’area interessata dal progetto riguarda un t erritorio di centomila km², dalle Alpi al Po, in una delle zone, con oltre 24 milioni di abitanti, più densamente popolate d’Europa. In questo territorio si trovano 843 siti della Rete Natura 2000 distribuiti nelle aree biogeografiche alpina e continentale, dove vive un numero considerevole di specie selvatiche. Il consolidamento di un sistema di gestione integrato della Rete Natura 2000 dovrà garantire la conservazione delle specie di flora e fauna selvatica secondo le Direttive Habitat e Uccelli e sarà attuato con un insieme di azioni ritenute strategiche tra quelle individuate come prioritarie nei cinque Paf interessati. Attualmente in Lombardia sono presenti 246 siti di Rete Natura 2000, estesi su una superficie di 3738,16 km²: 115 si trovano nella parte montuosa (area biogeografica alpina) e 131 nella parte pianeggiante (area biogeografica continentale).
La loro gestione è affidata a 53 Enti territoriali. I siti della Rete Natura 2000 in Lombarda sono costituiti da 175 Zsc (Zone speciali di conservazione), da 49 Zps (Zone di protezione speciale per l’avifauna), da 18 Zsc/Zps e da 4 Sic (Siti di importanza comunitaria), nei quali sono stati individuati 57 habitat, di cui 15 prioritari, dove vivono 308 specie di uccelli, 31 di mammiferi, 26 vegetali, 21 di invertebrati, 13 di pesci e 19 di anfibi e rettili. Per garantire il mantenimento della biodiversità la Regione Lombardia ha previsto anche le infrastrutture verdi Rete ecologica regionale e Rete verde regionale.
21 siti in provincia di Bergamo
Il territorio della provincia di Bergamo contribuisce alla biodiversità lombarda con 21 siti, dei quali 14 Zsc, 5 Zps, 2 Zsc/Zps, estesi su una superficie di 887,29 km² e gestiti da cinque Parchi regionali (Orobie bergamasche, dei Colli di Bergamo, Serio, Oglio nord e Adda nord), da Ersaf e da Wwf Italia. Le azioni previste dal Progetto Life, di conseguenza, sono importanti per conservare la biodiversità anche nel territorio bergamasco.

Come si può vedere nella mappa dell’area del progetto, la Rete Natura 2000 e la Rete ecologica hanno un’estensione particolarmente rilevante, in particolare, nella zona montana della provincia di Bergamo, rispetto al resto dell’area del Nord Italia coinvolta nel Progetto strategico per la natura. La superficie ragguardevole è dovuta alla presenza di estesi boschi di latifoglie e conifere, praterie, pascoli e fauna alpina. L’area montana della Bergamasca è caratterizzata dalla presenza di 13 siti, 8 Zsc, 4 Zps e 1 Zsc/Zps della Rete Natura 2000, per una superficie di 87.807 ettari, il 32,24% dell’intero territorio provinciale. I siti sono destinati alla tutela di una serie di habitat, specie animali e vegetali indicati nelle Direttive Habitat e Uccelli dell’Ue.
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