Quando la luce taglia la bolletta

Una luce nuova illumina anche i bilanci aziendali. La decisione di riqualificare complessivamente l’impianto di un intero sito produttivo si può esprimere soprattutto con i numeri, le cifre di un risparmio che può arrivare a sfiorare il 50% della spesa storica in bolletta e garantire un minor consumo di energia di quasi 300mila KWh.

Le due cifre emergono, nella loro efficace sintesi, alla fine dell’intervento che Dedalo Esco, società del Gruppo bergamasco FaSe, specializzato nell’efficientamento energetico, ha contabilizzato riqualificando radicalmente l’intero sistema di illuminazione dell’industria meccanica Mollificio Sant’Ambrogio, storico gruppo industriale di Cisano Bergamasco, oltre 70 anni di attività e 900 dipendenti.

Alla base un progetto radicale di illuminotecnica predisposto al termine di un audit energetico sull’intero stabilimento, dall’area uffici ai quattro capannoni dove sono in funzione ogni giorno 650 impianti fra macchine multislide, presse ad alta velocità e automatiche, avvolgitrici, piegatrici, macchine di assemblaggio e forni. Un’attività costante, organizzata su due turni di lavoro, per garantire una produzione di oltre 35 milioni di componenti meccanici di altissima qualità e innovazione tecnologica destinati a clienti dislocati in tutto il mondo e presenti nei settori automobilistico, elettronico fino al comparto elettrodomestico. Un ambiente di lavoro molto dinamico, e anche l’illuminazione ha un ruolo determinante nei processi produttivi, arrivando a incidere non poco sulla qualità visiva e sul livello di sicurezza.

Il Mollifico Sant’Ambrogio è un’industria classificata fra le aziende molto energivore, per l’alto impiego di gas metano e corrente elettrica, e per questo rientra fra i soggetti obbligati dalla legge a redigere il proprio audit energetico entro la fine dell’anno. «L’azienda, invece, ha giustamente scelto di anticipare i tempi dell’approfondimento sui propri costi – spiega Enrico Perucchetti, ingegnere e responsabile di Dedalo Esco -, e da un anno sta preparando questo appuntamento non come imposizione, ma come un’opportunità, occasione per verificare i propri costi energetici, evidenziare le parti di inefficienza e intervenire per introdurre risparmi e tagli ai costi. L’audit che abbiamo fatto in quest’ultimo anno, partendo dallo scorso settembre – spiega Perucchetti - ha avuto proprio questa funzione, individuare i margini di miglioramento e le possibilità di risparmio». Si è così iniziato dall’illuminazione: la riqualificazione complessiva e radicale dell’impianto e la reimpostazione del sistema di gestione dell’illuminazione sono stati i primi passi di un percorso più ampio e complessivo nel percorso di efficientamento dell’industria di Cisano.

«L’intervento fatto dalla nostra Esco è stato sui quattro capannoni produttivi. Una volta reimpostato il sistema, ridefinita la distribuzione dei punti luce, sono state sostituite le 2.048 lampade allora esistenti con 535 nuove lampade Led, eliminando così tre quarti dei vecchi punti luce. Il risultato è stato immediato, con un saving in bolletta del 48% e un minor consumo di energia per 293 KWh».

Il sistema a Led non solo ha garantito minori costi e più efficienza, ma ha aumentato anche il livello qualitativo e la resa dell’illuminazione sui luoghi di lavoro. In più, l’intervento dal punto di vista operativo non ha richiesto tempi particolarmente lunghi: trenta giorni, tra fornitura e installazione delle nuove lampade.

Ora si guarda avanti, ai processi più pesanti per consumo emersi dall’audit sul sito industriale. «Sarà un passaggio delicato – spiega Perucchetti -, perché non si tratta solo di sostituire motori elettrici obsoleti con nuovi più efficienti e meno energivori. Ma di reimpostare l’intera gestione del sistema . L’efficienza è questa. E l’audit energetico è lo strumento che fa ripagare gli interventi».

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