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Scopriamo la ciclovia della cultura fino a Sarnico

Il nuovo itinerario tra i due capoluoghi lombardi fino a Sarnico. Risolte oltre 150 criticità, ma tra attraversamenti e ostacoli ne restano ancora una quarantina

Abbiamo percorso la ciclovia della cultura da Bergamo a Sarnico, passando per Seriate, Brusaporto, Bagnatica, Costa di Mezzate, Montello, Gorlago, Carobbio degli Angeli, Chiuduno, Grumello del Monte, Tagliuno, Castelli Calepio e Credaro. L’itinerario, inaugurato un po’ in ritardo l’aprile scorso, intende unire le capitali della cultura 2023, offrendo l’opportunità di scoprire il patrimonio culturale e naturale del territorio garantendo sicurezza e piacevolezza alle due ruote.

Il percorso

Partiamo da piazza Cittadella, in Città Alta, e discendiamo le mura veneziane lungo le bike lanes (corsie ciclabili, ndr) fino a Porta Nuova, dove prendiamo la direttrice A comunale che, tra un marciapiede e l’altro, percorre poi via Borgo Palazzo fino a Seriate. Per non procedere lungo la stretta provinciale, il percorso prevede una deviazione con tre barriere dissuasorie che oltrepassa il Serio e poi continua attraversando il centro, la ferrovia e il quartiere San Giuseppe dove, con una seconda deviazione al parco A.R.A, raggiungiamo via Brusaporto. Proseguiamo lungo le bike lanes per poi imboccare una ciclopedonale appena realizzata che, dopo meno di un chilometro, diventa una stretta stradina ostacolata da paletti gialli. A Brusaporto l’itinerario continua sul marciapiede della via principale per poi deviare verso il castello di Rivola.

Per strade secondarie e ciclabili

Proseguiamo a fianco dei campi per strade secondarie e ciclopedonali e ritorniamo sulla strada principale attraversando il centro di Bagnatica sulla nuova ciclopedonale. Entrati a Costa di Mezzate lasciamo la provinciale e ci addentriamo tra i vicoli del pittoresco borgo, per poi costeggiare i campi e il torrente Zerra fino a Montello. In corrispondenza del municipio continuiamo su bike lanes attraversando la ferrovia per poi proseguire sul marciapiede della provinciale. A Gorlago costeggiamo la centrale Terna e proseguiamo lungo tranquille strade secondarie, seguendo un ampio circuito che, dopo aver attraversato il torrente Cherio e il centro di Carobbio degli Angeli, ci riconduce nei pressi della provinciale. Proseguiamo in carreggiata attraversando Chiuduno, poi nell’area industriale imbocchiamo una strada nei campi che attraversa il torrente Tirna ed entra a Grumello, continuando un po’ su ciclopedonale, un po’ su strada fino alle rive dell’Oglio. Imbocchiamo, infine, la ciclovia dell’Oglio, che prevede tratti su strada e nel bosco attraverso Castelli Calepio, Credaro e Sarnico fino alle sponde del lago d’Iseo.

Restyling di un tracciato esistente

La ciclovia della cultura Bergamo-Sarnico ricalca grossomodo il tracciato esistente della ciclabile dei laghi facente parte del progetto transalpino lanciato da Fiab un ventennio fa.

Il restyling ciclabile ha comportato l’affissione di nuova segnaletica, la realizzazione di nuovi tratti e deviazioni nonché la risoluzione di oltre 150 criticità. Ne restano, comunque, una quarantina, circa una al chilometro, non proprio il massimo per una ciclovia presentata come accessibile e sicura. Paletti, strettoie, barriere, pensiline e attraversamenti: la ciclovia della cultura resta ancora, in troppi passaggi, una corsa a ostacoli.

Alla vecchia cartellonistica della ciclovia dei laghi, pensata una ventina d’anni fa, si è aggiunta quella nuova della ciclovia della cultura. Qualche disorientamento si crea laddove i due itinerari non coincidono.

A Bagnatica il percorso della ciclovia della cultura attraversa il centro. Il nuovo tratto di pista ciclopedonale prevede il transito delle due ruote in tutte le aiuole del viale alberato. La soluzione non si può proprio considerare lungimirante.

La ciclabile dell’Oglio è il tratto più piacevole dell’itinerario tra Bergamo e Sarnico. Si percorrono strade tranquille tra i campi, anche se in alcuni casi con pendenza elevata (>10%).

A Castelli Calepio e a Credaro, così come in altri Comuni, sembra che basti un po’ di vernice per trasformare la carreggiata o il marciapiede in una ciclovia. E il problema della promiscuità con le auto o con i pedoni rimane.

Nel complesso l’itinerario si svolge tra bike lanes (10%), ciclopedonali (40%) e in carreggiata (50%) per 42 km totali. Molti i centri abitati e i luoghi di interesse storico-culturale, così come gli attraversamenti, gli ostacoli e le deviazioni. Insomma, un itinerario che ambisce ad essere ciclovia ma che, nei fatti, rimane il solito patchwork creativo di marciapiedi e stradette. A conferma che, malgrado il nome, la cultura è la grande assente. Almeno quella ciclabile. Confidiamo che il tratto bresciano possa riservarci qualche piacevole sorpresa.

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