L’unica moneta che crea nuove comunità

I palloncini sul cancello segnalano che qui, al Cascinetto di Stezzano c’è una festa: è “Il Tempo che S-cambia”, l’evento organizzato dalle banche del tempo di Longuelo, Redona, Zanica, Stezzano e Ponte San Pietro per far conoscere un’esperienza di economia solidale condivisa da centinaia di persone in provincia. L’idea, nata in Gran Bretagna come antidoto alla crisi economica degli anni Ottanta, è molto semplice: mettere disposizione degli altri quello che ci piace fare per avere in cambio ciò di cui abbiamo bisogno.

Ogni prestazione, che sia accompagnare la nonna dal medico o aggiustare un rubinetto, viene ricompensata in una valuta preziosissima: ore di tempo, depositato nella banca (virtuale) e a disposizione dei soci. Non è volontariato, ci si scambia favori, finendo con il conoscersi e fare comunità.

Nemmeno pagando

«Non solo - spiega Cinzia Colusso, presidente della Banca del tempo di Zanica e responsabile dell’Officina del Tempo, il coordinamento delle banche bergamasche - ci consente di ricevere servizi che, come dice il nostro motto, “non otterresti neppure pagando”». La banca di Zanica, che l’anno prossimo compirà 5 anni, conta oltre 50 soci: «Alla fine siamo diventati amici, visitiamo mostre, organizziamo gite, incontriamo altre banche del tempo. Ecco, la banca è come una grande famiglia perché l’etica che ci unisce è la stessa».

Tra i soci della banca di Zanica c’è anche il Comune, che in cambio delle prestazioni offre la sede per lo sportello, aperto due volte alla settimana nel Centro don Milani. Anche le banche di Bergamo usufruiscono di spazi comunali al Punto Famiglia di Via Legrenzi, grazie a una collaborazione che risale al 2007, anno del convegno che le ha fatte conoscere alla città. «Il nostro sportello è aperto martedì dalle 15 alle 17: ci incontriamo e diamo informazioni su come aprire una banca del tempo e come iscriversi - spiega Donatella Paganoni, già presidente dell’Officina e memoria storica della banca bergamasca -. Ci auguriamo che la nuova amministrazione continui ad appoggiarci».

Associarsi alla banca di Bergamo è gratis, altri gruppi della Provincia chiedono due -tre euro per le spese di segreteria: per il resto non c’è scambio di denaro. E fare a meno dei soldi è possibile: «Per la cena di stasera, per esempio, ognuno ha portato qualcosa, alla fine ci ritroveremo con una tavola ricchissima - spiega Cinzia -. Chiunque può dare una mano: fare parte di una banca del tempo significa ristabilire dei buoni rapporti di vicinato. Un’attività utile e gratificante anche per i giovani».

Anche i social aiutano

L’ingresso di nuove e giovani leve sta molto a cuore degli organizzatori delle banche: «Facebook e internet ci hanno aiutato a sviluppare e mantenere i contatti. Prima ci si incontrava una volta al mese e ci si sentiva per telefono: oggi basta un messaggio per chiedere facilmente ciò di cui si ha bisogno e la risposta è quasi sempre immediata. E può essere estesa anche ad altre banche, anche fuori Bergamo». Il futuro delle banche (del tempo) potrebbe essere molto ricco.

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