Le «sgrignapole» nuove pop star della calda estate

Volano di notte, nonostante siano ciechi, il loro aspetto richiama il mistero mentre visti da vicino hanno un musetto intrigante...
Per questi, ma anche per molti altri motivi, i pipistrelli stanno vivendo una stagione di grande popolarità tra i Bergamaschi.

Lo testimonia il successo delle «bat night» promosse da un gruppo di appassionati che ha dato vita a un’associazione dedicata agli amici chirotteri. Il loro nome - “le sgrignapole” - non poteva essere più azzeccato: il termine in dialetto ha un suono simpatico e fa pensare alla presenza “local” di questi mammiferi alati. L’associazione è nata da pochi mesi ad Azzano San Paolo, ma il gruppo è attivo dal 2012, anno internazionale del pipistrello.

Troppi luoghi comuni

«Il gruppo ha l’obiettivo non solo di far conoscere gli animali, protagonisti di tanti luoghi comuni da sfatare, ma anche di raccogliere informazioni sulla loro presenza» spiega Anna Maria Gibellini, naturalista e presidente della associazione chirotterologica. Nella nostra provincia sono almeno una decina le specie (35 sono quelle diffuse in Italia), ma un monitoraggio completo non esiste; era stato avviato uno studio nel 2013, ma al momento è stato sospeso.

«Offriamo collaborazione alle amministrazioni pubbliche perché il gruppo può eseguire monitoraggi e studi scientifici per individuare le specie presenti e il loro stato di conservazione, attività prevista per legge in quanto i pipistrelli sono animali protetti dalla normativa nazionale ed europea. Inoltre forniamo consigli su come installare e gestire le bat box».

Fondamentali però gli occhi dei bergamaschi: «Ci rivolgiamo a tutti, proprio perché ci segnalino quando vedono i pipistrelli. È importante individuare nuove colonie».

Scopriamo le colonie

La task force, una volta ricevuta la segnalazione, arriva sul posto e raccoglie il loro guano: «I pipistrelli si leccano e nei loro escrementi rimangono dei peletti: li analizziamo e riusciamo ad identificare la specie». Fino ad ora, grazie ai cittadini, sono già una ventina le colonie individuate nella provincia.

Alcuni più attivi raccolgono direttamente il guano e lo spediscono in busta all’associazione, che effettua poi un sopralluogo, verifica le condizioni della colonia, conteggia gli esemplari.

Una rete per la tutela

«Inoltre forniamo informazioni ai cittadini, custodi della, che scoprono cosi i pipistrelli quali discreti vicini di casa e spesso sono ben lieti di ospitarli essendo animali innocui per la struttura che li accoglie, mentre il loro guano è un ottimo fertilizzante per i fiori».

Tutti possono collaborare per la tutela dei pipistrelli: «Sono tra i pochi animali selvatici adattatisi a condividere l’ambiente urbano con noi; sono discreti, allietano le notti estive con rapidissimi voli in cerca degli insetti, anche molesti per noi, di cui si nutrono voracemente».

Sulla pagina Facebook dell’associazione è presente un modulo per le segnalazioni . «Siamo agli inizi: più segnalazioni riceveremo più alto sarà il contributo di conoscenza dei pipistrelli che poi potremo aiutare a tutelare».

Anna Maria Gibellini collabora anche con il Centro recupero animali selvatici presente all’Oasi Wwf di Valpredina. «Molti cuccioli, non ancora autonomi, in questo periodo si trovano in difficoltà, nel caso la madre cada preda di gatti». Chi raccoglie i piccoli e li porta al Cras spesso contribuisce alla scoperta di nuove colonie.

Il nido di S.Maria Maggiore

Un caso molto interessante è rappresentato dall’esemplare di Rinolfo maggiore che vive in un sottotetto della chiesa di Santa Maria Maggiore: «La Fondazione Mia ha confermato l’interesse nel monitorare la sua presenza: sarà proprio il nostro gruppo ad apportare alcuni elementi di miglioramento per preservare questa preziosa presenza all’interno dell’edifico».

Per conoscere le attività delle Sgrignapole:
la pagina Facebook
www.lesgrignapole.it
[email protected]

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