Ferie fuori porta
La nuova estate

Un’estate nuova. Abbiamo assistito sorpresi, durante il confinamento, allo splendore della natura che si risvegliava. Ora la stagione ci offre l’opportunità di rivedere la nostra città e il nostro territorio con occhi rigenerati dalle lacrime delle inaudite sofferenze subite. Un lampo di serenità può tornare finalmente sul volto, come su quello di un bambino dopo un pianto inconsolabile. La terra alleva e custodisce, conforta e sprona, proprio come una madre. Nel corso dell’estate, se avremo qualche giorno di ferie, guardiamoci attorno.

Dobbiamo evitare affollamenti, perché il morbo non è sparito, anzi, mentre la virulenza si è attenuata in Italia, ma non spenta, imperversa in modo violento nel mondo. Dobbiamo rispettare l’ambiente, perché questa drammatica esperienza ci ha ricordato l’insegnamento di Papa Francesco: «Tutto è connesso». La salute dell’uomo, dell’ambiente, dell’economia è una sola. Allora usciamo dalle case, che ci hanno protetto dal contagio, per visitare i nostri laghi. Per camminare sui sentieri delle nostre montagne. Per contemplare i luoghi d’arte e dello spirito di cui la Bergamasca è uno scrigno.

«Eco.Bergamo», la rivista di ambiente, ecologia, green economy in uscita domenica 5 luglio gratis con «L’Eco di Bergamo», dedica otto pagine alle ferie fuori porta.

Escursioni a piedi e in bicicletta, nuotate, riposo, relax sono alla portata di tutti. La cronaca ha riportato che i lidi del lago d’Iseo, nello scorso fine settimana, erano affollati come a Ferragosto. Riscopriamo tutte le mete del nostro territorio, non solo le più note. Nella prima domenica di luglio, il giorno tradizionale dell’avvio della stagione escursionistica con l’apertura dei rifugi, si tiene, com’è noto, la prima Giornata regionale delle montagne, per la salvaguardia delle risorse naturali e la diffusione di culture, saperi e stili di vita delle comunità. «Eco.Bergamo» sostiene questo tipo di turismo, un modo di viaggiare rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni e dell’economia locali. Oggi gli imperativi sono ridurre, riciclare, riutilizzare. Imparare a conoscere usi, costumi e biodiversità, preferendo i prodotti del posto dove ci si trova, è una scelta che segue quel solco. Questi impegni sono validi in Thailandia come sugli alpeggi della Val di Scalve. Il turista smette di essere un corpo estraneo ed entra, rispettosamente, nella comunità che lo accoglie. Questo approccio turistico è alternativo rispetto a quello «mordi e fuggi», impersonale e preconfezionato. La pandemia, a quel turismo di massa, distruttivo e omogeneizzante, ha posto, almeno per ora, un freno.

Il turista post-Covid, per evitare gli assembramenti, può stare all’aria aperta camminando per sentieri isolati, viaggiando in famiglia o in piccoli gruppi, scovando angoli appartati. «Eco.Bergamo» ha stilato dieci semplici regole per tornare dalle vacanze più rilassati e appagati, arricchiti di storie, conoscenze, sentimenti.

1. Ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente, non abbandonando i rifiuti e lasciando i luoghi visitati meglio di come si sono trovati.

2. Muoversi a piedi o in bicicletta, usando l’auto solo per tragitti lunghi. Appena possibile, prendere i mezzi pubblici. Non c’è fretta di arrivare, perché l’importante non è la meta, ma il viaggio.

3. Comperare e consumare prodotti locali, generando benefici economici alle comunità che ci accolgono. Assaggiare tutto e non pretendere di mangiare come a casa propria.

4. Vivere esperienze e luoghi con la gente del posto: farsi insegnare una ricetta, a mungere una mucca, a tagliare l’erba con la falce, frequentare le feste e le sagre, se presenti, dando anche una mano, se possibile.

5. Rispettare la biodiversità, raccogliere fiori, frutti e funghi solo se è permesso. Se lo si fa, ricordarsi di lasciare qualcosa anche a chi arriverà dopo di noi.

6. Spegnere luci e condizionatori quando si esce dalle camere, lavarsi spesso le mani ma chiudere accuratamente, dopo l’uso, i rubinetti di lavabo e doccia. Non far lavare accappatoi e asciugamani dopo ogni utilizzo.

7. Indossare la mascherina dove è obbligatorio e non gettarla mai per strada quando non serve più.

8. Se si va in un rifugio di montagna, portare con sé lenzuola, sacco a pelo, igienizzanti.

9. Mantenere la distanza di sicurezza, ma non rinunciare a scambiare due parole con chi si incontra. Se si ha un cane, tenerlo saldo al guinzaglio.

10. Prenotare, per essere sicuri di non fare viaggi a vuoto, per consentire ai gestori di organizzarsi al meglio, per non sovraffollare strade e sentieri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA