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Grifal, il 96 per cento dei rifiuti prodotti destinati al recupero

Bilancio di sostenibilità dell’azienda di Cologno al Serio. Il 75% della carta e del cartone utilizzati è riciclato. «Il cArtù® prodotto a bassissimo consumo energetico»

C’è la parola futuro nel titolo del recente bilancio di sostenibilità («Onda del futuro») pubblicato dal gruppo Grifal, azienda orobica di punta nel settore del packaging. E infatti un’azienda, per essere innovativa e sempre un passo avanti, deve avere, tra gli obiettivi di lungo termine, la sostenibilità, che si declina nei tre ambiti principali: ambientale, sociale e di governance.

Il processo di innovazione verso i temi della sostenibilità si è rivelato da tempo una scelta su cui il Gruppo ha deciso di investire, dato che già nel 2019 pubblicava il primo bilancio di sostenibilità e con oggi rinnova la certificazione ISO 14001 in ambito di gestione ambientale.

Tra le righe della sezione del report di sostenibilità dedicata all’ambiente, su cui puntiamo la lente di ingrandimento, si cerca di rispondere alla domanda: quanto l’azienda pone attenzione al nostro pianeta? I consumi principali riguardano in modo particolare l’energia elettrica usata negli impianti produttivi, il gas metano per il riscaldamento e in minima parte il gasolio per il funzionamento dell’impianto antincendio.

«A ottobre del 2023 abbiamo installato, nel sito produttivo di Cologno al Serio, un impianto fotovoltaico da 148 kw , in grado di produrre energia rinnovabile fino al 20% del fabbisogno dell’azienda e di conseguenza di ridurre le emissioni di CO2», spiega Piero Colucci, responsabile area Ricerca&Sviluppo e Qualità in Grifal, elencando la prima delle quattro azioni messe in campo nello stabilimento bergamasco. «A dicembre abbiamo proseguito con la sostituzione degli impianti di illuminazione con dispositivi a led ad alta efficienza energetica e, terzo, installato un impianto di monitoraggio dei consumi elettrici. Quarto, si è installata una nuova e più efficiente linea di produzione cArtù®, che ha evidenziato un consumo elettrico più basso per unità di volume prodotta. Tutte queste azioni hanno contribuito a un notevole risparmio energetico».

«reduce, reuse, recycle»

Un punto di forza dell’attività produttiva dell’azienda è da attribuire al limitato utilizzo della risorsa idrica, che è quasi inesistente nel ciclo produttivo, e viene utilizzata solo per il lavaggio degli impianti di stampa e per i consumi dei dipendenti. «Il nostro cArtù® è un cartone ondulato evoluto», precisa Paolo Frattini, direttore finanziario di Grifal. «Rispetto alla tradizionale tecnica di produzione del cartone, che richiede sia acqua che vapore acqueo, con processi altamente energivori, quella sviluppata da noi è una tecnologia quasi del tutto a freddo, da cui deriva il risparmio energetico».

Dunque bassi consumi energetici, risparmio idrico e, ad aggiungersi come terzo elemento di attenzione in materia di impatto ambientale, l’alta capacità di riciclo dei materiali utilizzati in ogni fase di produzione del packaging: dalla carta al cartone, dal legno ai materiali plastici. Un concetto che rientra perfettamente nei principi dell’economia circolare, sotto il motto del «reduce, reuse, recycle» (riduci, riusa e ricicla, ndr). Nel 2023 le tonnellate di rifiuti prodotti sono state pari a 1.210, con una diminuzione di più del 17% rispetto al 2022, tra cui 3,29 tonnellate di rifiuti pericolosi.

Un motivo di grande vanto per l’azienda è che «solo il 4% è stato destinato allo smaltimento, mentre il 96% dei rifiuti prodotti sono stati destinati al riciclo e il 75% della carta e del cartone utilizzati nel processo produttivo è riciclato», prosegue Colucci.

«Questi numeri sono la conseguenza diretta del lavoro di tre aree aziendali: l’area progettazione che si occupa di sviluppare imballi che utilizzino il minimo necessario a raggiungere le performance di protezione richiesta, possibilmente in monomateriali per favorire la riciclabilità e utilizzando il più possibile materiale ecosostenibile o con percentuali di materiale riciclato all’interno. Questi sono anche gli obiettivi di cui si occupa in parallelo l’area di Ricerca&Sviluppo. La terza area è quella della produzione, degli acquisti e della sicurezza, dove siamo attenti a ridurre al minimo la presenza di rifiuti pericolosi. Un esempio: abbiamo investito nell’eliminare nei nostri siti produttivi tutti gli inchiostri a base solvente utilizzati per la stampa del cartone, sostituendoli con quelli a base acqua, raggiungendo così un quantitativo molto limitato di rifiuti pericolosi».

Fornitori e filiera corta

«La scelta dei fornitori si basa principalmente sulle caratteristiche tecniche dei loro prodotti. Un altro aspetto a cui prestiamo attenzione è se hanno il bilancio di sostenibilità. Un altro elemento è la vicinanza: per esempio, uno dei nostri più grandi fornitori si trova a soli 35 km dal nostro sito», spiega Colucci. «Un ulteriore test condotto sui nuovi prodotti è l’analisi della scheda di sicurezza per capire se ci sono sostanze particolari, magari pericolose, all’interno e comprenderne le modalità di smaltimento. Infine, un altro strumento sono i questionari di valutazione inviati a un nuovo fornitore che prevedono anche domande sulla sostenibilità per capire come operano in quel senso. Dall’altro lato noi stessi riceviamo feedback dalle multinazionali con cui operiamo: questo è utile per scambiare informazioni e contribuire insieme al miglioramento dei processi in chiave sempre più sostenibile».

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