Il dibattito sull’uso degli schermi in età infantile è acceso, ma molte delle evidenze disponibili sono ancora limitate. Gli studi esistenti si basano principalmente su correlazioni, mostrando associazioni tra il tempo trascorso davanti agli schermi e aspetti come comportamento, anatomia e funzionalità cerebrale. Tuttavia, queste correlazioni non chiariscono se sia l’uso degli schermi a influire sullo sviluppo cognitivo, o se siano alcune caratteristiche individuali, come una scarsa attenzione, a spingere i bambini a trascorrere più tempo davanti ai dispositivi. Anche il contesto socio-culturale gioca un ruolo significativo: i dati mostrano che i bambini di famiglie meno istruite tendono a essere più esposti agli schermi. Per rispondere a queste domande servirebbero studi longitudinali che analizzino l’evoluzione del cervello e delle capacità cognitive nel tempo. Ad oggi, però, le ricerche di questo tipo sono poche e spesso focalizzate esclusivamente sull’uso della
Bambini e i tempi da rispettare
I pediatri americani: no sotto i 18 mesi, limitare e controllare tra i 18 e i 24 mesi, non più di un’ora e di qualità tra i 2-5 anni
televisione. Ne parliamo con la professoressa Zaira Cattaneo, docente e neuroscienziata dell’Università di Bergamo.
«La letteratura recente ha dimostrato gli effetti negativi dell’uso dello schermo sul funzionamento esecutivo. Ad esempio, uno studio longitudinale di qualche anno fa ha evidenziato che l’esposizione alla televisione in bambini di età compresa tra 1 e 3 anni è associata a problemi di attenzione. Mentre uno studio più recente ha messo in risalto che l’esposizione regolare agli schermi all’età di 4 mesi predice una minore performance del controllo inibitorio a 14 mesi, ma non è correlata ad altre componenti delle funzioni esecutive, come la flessibilità cognitiva o la memoria di lavoro. Risultati simili sono stati riscontrati in studi trasversali. Tuttavia, non sono state riportate solo relazioni negative. Alcuni rapporti scientifici trasversali evidenziano anche i potenziali benefici dei media basati sullo schermo quando sono usati dai bambini. Huber e altri, nel 2018, mostrano migliori capacità esecutive e capacità di controllare il desiderio di gratificazione immediata in bambini di 2 o 3 anni dopo aver visto un’app educativa piuttosto che un cartone animato. Analogamente, Lui e altri, nel 2021, rivelano un’associazione positiva tra l’esposizione al touchscreen, il punteggio di funzioni esecutive composito riferito dai genitori, la flessibilità cognitiva in bambini di 10 mesi. È interessante notare che l’effetto dell’uso dello schermo sul funzionamento e sullo sviluppo cognitivo dei bambini è stato studiato anche in relazione all’uso passivo/attivo dello schermo. Huber e altri nel 2018 riferiscono che l’uso da parte di bambini di 2-3 anni di un’app educativa interattiva, con tempo di schermo attivo, ha avuto un effetto positivo sulle funzioni esecutive dei bambini rispetto al tempo di schermo passivo di osservazione».
Le indicazioni ai genitori per regolare l’uso degli schermi e aiutare i figli a mantenere un sano equilibrio? «L’American Academy of Pediatrics consiglia di evitare gli schermi sotto i 18 mesi, limitarli e supervisionarli tra i 18-24 mesi, consentire un massimo di 1 ora al giorno di contenuti di qualità tra i 2-5 anni. Dai 6 anni in su i genitori dovrebbero stabilire limiti coerenti, evitando interferenze con sonno e attività fisica. L’Oms raccomanda di evitare gli schermi sotto i 2 anni e limitarli a 1 ora al giorno tra i 2-4 anni, privilegiando attività fisica e riposo adeguato».
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