Eco.bergamo e la Carta di Milano
Una firma per cambiare - Video

Torna in edicola domenica 14 giugno, con il quotidiano L’Eco di Bergamo, il nuovo numero del magazine eco.bergamo. La rivista è allegata gratuitamente a L’Eco e anche in questo numero presenta un sommario ricchissimo di servizi, inchieste e approfondimenti intorno al mondo della green economy, della sostenibilità e dei nuovi stili di vita e di consumo, tutti declinata sul nostro territorio, con imprese, associazioni, personaggi della provincia bergamasca.

L’inchiesta di copertina è dedicata a un’iniziativa importante nell’ambito di Expo 2015, la firma della Carta di Milano, la grande eredità che Expo lascerà al mondo intero. Ma la lascerà prima di tutto a ciascuno di noi, ad ogni singolo cittadino, il documento più importante attorno a cui ruota Expo – forse anche un po’ troppo lentamente – e che sul tema del cibo e dello spirito «Nutrire il Pianeta»sta chiamando tutti perché si metta una firma su quel documento (GUARDA IL VIDEO DI BERGAMO TV): è un appello, niente affatto simbolico, perché ciascuno si impegni con ogni singola azione quotidiana a cambiare il proprio stile di vita, ad adottare un nuovo modello di consumi, a rendere il nostro pezzo di mondo quotidiano più sostenibile. Una firma per evitare che sprechi di ogni genere di risorsa, da quella energetica alle tonnellate di alimenti che finiscono fra i rifiuti ogni giorno, possa affermare il diritto al cibo come uno dei principi costituzionali reali, oltre ogni diseguaglianza.

Nel numero in edicola la rivista eco.bergamo lancia sulla Carta di Milano lancia una campagna di sensibilizzazione diretta al nostro territorio. Un’inchiesta che spiega perché è importante firmare la Carta di Milano, anche a Bergamo. Sul magazine eco.bergamo sono indicate le modalità per partecipare a questa campagna sul territorio, dove trovare la Carta per poterla leggere, come firmare il documento. La rivista apre questo spazio di dibattito e di confronto locale. Raccontando quanto viene fatto sul territorio, e chiedendo di partecipare alla campagna di sostegno alla Carta di Milano. Nel numero in edicola domenica si spiega come fare, perché e quali vantaggi ricadranno sulla nostra comunità.

Ma sul numero di eco.bergamo, molti altri i temi affrontati. Dal mondo del lavoro alle storie di aziende. Il futuro è sempre più green. Soprattutto per il lavoro del futuro. Lo dicono le aziende, sempre in cerca di profili professionali con competenze rivolte all’efficienza energetica e alla gestione innovativa dell’energia, al risparmio, alla riqualificazione edilizia. Ma lo dice anche chi in questo settore dell’energia già ci lavora. Sul nuovo numero di eco.bergamo un inserto intero sui nuovi percorsi formativi e professionali dei mestieri green. Come fare a diventare un energy manager, che titoli di studio ci vogliono per lavorare in una Energy service company, quali competenze occorre accumulare e affinare per diventare installatore di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabili. Schede, dettagli e indicazioni, ma anche tre efficaci testimonianze di giovani che lavorano e raccontano i trucchi del mestiere e che cosa occorre per farcela in questo nuovo mercato del lavoro.

Un ampio servizio è dedicato ai Comuni che, per le loro caratteristiche, diventeranno i primi a far guidare un’auto elettrica a i propri cittadini: Valbrembo, Bergamo e Brusaporto hanno già iniziato. Dalla mobilità all’eco turismo con il primo bilancio di un’attività che vive in sinergia con la campagna coltivata. Il segreto del successo: saper condurre ogni ospite dentro la cultura contadina. Sarà invece la Linea Cadorna a condurre per 72 km una salita ai monti lungo quel sentiero delle Orobie costruito come opera di difesa dagli alpini durante la Grande Guerra. Un patrimonio di memoria e cura dell’ambiente che ora deve essere difeso.

Le nostre aziende, le imprese industriali e artigiane del territorio sono l’ultimo capitolo sviluppato nella rivista eco.bergamo: testimonianza di quel saper fare che, partendo da Bergamo, sta avendo un riscontro e di successo sul mercato internazionale. Il tema dell’efficientamento, della sostenibilità, dei materiali e delle tecnologie innovative ne fanno il comune denominatore del made in Bergamo nel mondo.

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