Cibi bio: la guida con «eco.bergamo»
Il mensile in edicola con L’Eco

Il biologico è decollato anche in Bergamasca. Nei giovani cresce l’attenzione per l’ambiente. Prosegue il viaggio sulle ciclabili con la Seriate-Bergamo. L’interessante esperienza di Boltiere sulla tariffa puntuale dei rifiuti. Una nuova tappa della lettura ragionata dell’Enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco. Sono alcuni dei temi trattati nel nuovo numero di «eco.bergamo».

La nostra rivista green «eco.bergamo» sarà in edicola domenica 8 maggio gratis con L’Eco di Bergamo: chiedetene una copia al vostro edicolante.

IL BIOLOGICO VOLA ALL’OMBRA DELLE OROBIE

Partito un po’ a rilento rispetto ad altri territori italiani, il movimento del biologico nella Bergamasca ha innestato la marcia a partire dal 2010. Negli ultimi cinque anni l’incremento dei produttori agricoli e degli artigiani certificati bio o in attesa di esserlo presenti sul nostro territorio è salito esponenzialmente facendo registrare numeri da record, praticamente triplicando nel quinquennio, da 75 quali erano nel 2010 agli oltre 200 attuali (più 266%).

Dopo le colture foraggere, ai vertici della catena biologica in quanto a superficie occupata con circa 12 mila ettari in tutta la Lombardia, il settore più dinamico in fatto di produzione biologica è quello vitivinicolo (più di 2 mila ettari). Le cantine certificate sono ormai una decina e altre stanno per aggiungersi. Poi ci sono il formaggio, i salumi e tanto altro.

Ma cosa significa biologico? Come si sceglie un prodotto? Quali accorgimenti per destreggiarsi fra marchi ed etichette? A tutte queste domande risponde «eco.bergamo».

L’agricoltura biologica è un modello di produzione che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare di suolo, acqua e aria. Inoltre per salvaguardare la fertilità naturale di un terreno gli agricoltori biologici utilizzano materiale organico e, ricorrendo ad appropriate tecniche, non lo sfruttano in modo intensivo. Non si utilizzano sostanze chimiche di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi).

GLI STUDENTI L’ETICA E L’AMBIENTE

«È nostro dovere avere rispetto e prenderci cura del nostro pianeta». È la voce di uno dei dieci studenti bergamaschi che sono saliti sul palco durante il recente convegno del Centro di etica ambientale sul tema «Una nuova etica per la Terra tra cambiamenti climatici e buone pratiche».

«A noi ragazzi spetta il compito di diffondere questo pensiero... di farci portavoce di un nuovo stile di vita che sia semplice ma pieno di contenuto e di bellezza». «Cerchiamo di assumere comportamenti rispettosi nei confronti dell’ambiente - ha detto un’altra studentessa - con piccole azioni quotidiane ma che possono fare la differenza, non sprechiamo energia cibo e acqua più di quanto non sia realmente necessario».

Eco.bergamo, la nostra rivista green, ha raccolto le loro voci: a testimoniare che anche fra le giovani generazioni si sta diffondendo una sempre maggiore attenzione, in particolare dopo il forte richiamo al rispetto dell’ambiente venuto con l’Enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco.

Al convegno era intervenuto anche Mario Tozzi, geologo del Cnr e giornalista, che Eco.Bergamo ha intervistato. L’attenzione si è concentrata sulla ricchezza rappresentata dai nostri fiumi, una ricchezza che troppo spesso trascuriamo o diamo per scontata. «La gente non capisce da molto tempo - dice Tozzi - che la ricchezza dei territori è legata alle disponibilità idriche. Oggi la trasformazione dei regimi delle piogge - cioè precipitazioni abbondanti ma concentrate in poche ore - impedisce all’acqua di accumularsi bene nel terreno, come accadeva prima del riscaldamento globale e del cambiamento climatico. La nostra ricchezza riposa nel sottosuolo. Da lì proviene l’acqua che poi crea i fiumi, più che dallo scioglimento della neve. È molto complicato far capire che la ricchezza di un territorio, come quello della Bergamasca, viene dalla disponibilità di risorse idriche, perché, in primo luogo, in casa l’acqua è pagata poco».

GLI ALTRI ARGOMENTI

Sul numero di «eco.bergamo» sarà in edicola domenica 8 maggio prosegue il nostro viaggio sulle piste ciclabili della Bergamasca: siamo andati a vedere la Seriate-Bergamo, una ciclovia piena di problemi realizzata su un lunghissimo marciapiedi, malmesso, dove la convivenza con i pedoni e gli automobilisti (spesso poco educati purtroppo) è difficile.

In tema di rifiuti arriva da Boltiere, che ha introdotto la tariffa puntuale, un’interessante esperienza. La tassa normalmente è calcolata in base a parametri fissi. A Boltiere invece si paga in base ai rifiuti effettivamente prodotti grazie a un bidoncino con il microchip. E tutti pagheranno di meno grazie al fatto che si è differenziato di più.

La nuova tappa della lettura ragionata dell’Enciclica «Laudato si’» di Papa Francesco ci porta a conoscere una famiglia bergamasca: vivono in sette con lo stipendio da infermiere del papà in Valle Imagna. Come fanno: hanno detto no al consumismo, perché non sono gli oggetti che riempiono il cuore.

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