Arriva la casa a consumo zero
Da gennaio obbligatoria in Lombardia

Arriva la casa a consumo zero. O quasi senza consumi, in ogni caso molto vicino a dare l’addio alla bolletta. Sicuramente a totale misura d’ambiente. E che imporrà inevitabilmente un nuovo modo di vivere ogni singolo spazio di casa. Fabbisogni di energia minimi, quindi, saranno alla base di ogni attività quotidiana legata alla casa. E quel poco di bisogno di energia che comunque – se ancora – servirà coprire, andrà soddisfatto privilegiando il ricorso a fonti rinnovabili. Possibilmente producendosela direttamente in casa e con impianti efficienti.

Una quasi rivoluzione, insomma. Per attendere la quale si dovrà aspettare non più di sei mesi. Dal primo gennaio 2016, infatti, in Lombardia, prima regione d’Italia, e per di più in anticipo di tre anni per gli edifici pubblici e di cinque anni per case e immobili di proprietari privati, scattano le nuove regole obbligatorie sul rendimento energetico degli edifici.

Ora, in Lombardia, si attende a brevissimo la delibera della Giunta regionale che darà attuazione alle nuove regole che dovranno essere rispettate obbligatoriamente per progettare, costruire edifici di nuova concezione e per riqualificare sotto il profilo energetico gli edifici esistenti. Cambia anche la certificazione delle prestazioni energetiche di ciascuna casa, perché già dal prossimo mese di ottobre entrerà in vigore il nuovo attestato di prestazione energetica, il famoso Ape, che ha ridefinito le classi energetiche: finora erano sette, da ottobre passano a dieci categorie.

Eccole quindi le novità in arrivo per la casa. Tutte raccolte e dettagliate, con spiegazioni, approfondimenti e analisi nel nuovo numero della rivista «eco.bergamo», il mensile in edicola domenica 12 luglio, in allegato gratuitamente con il quotidiano L’Eco di Bergamo. Le novità e le nuove regole sono tutte raccolte in un inserto staccabile, all’interno del mensile «eco.bergamo», interamente dedicato al tema della casa a consumo zero.

Dal tema dell’abitazione vista per il suo impatto ambientale all’ambiente e alla natura visti come elementi di un rapporto da recuperare. E nel prossimo numero del mensile «eco.bergamo» viene pubblicata un’ampia intervista a uno dei protagonisti più autorevoli e riconosciuti del territorio: don Roberto Pennati. È attraverso le sue parole che insieme abbiamo letto la nuova enciclica di Papa Francesco «Laudato si’». «È un discorso che facevamo già quarant’anni fa, quando denunciavamo l’imperversare dell’egoismo, ma allora nessuno ci ascoltava. I giovani di oggi sì». Don Pennati è malato di Sla, da vent’anni è bloccato da questa inesorabile malattia, è immobile su una poltrona. Dalla finestra della sua stanza, piena di libri, vede un grande prato, «e guardare quel colore verde, riposante, è un regalo che la natura fa». Guarda quella terra che è stata alla base della sua iniziativa, di quella comunità per tossicodipendenti, L’Agro, cresciuta su un piccolo fondo agricolo nei terreni della Martinella, tra Bergamo, Gorle e Torre Boldone, e dalla quale si è dovuto allontanare per via della malattia. Don Pennati è sempre stato convinto che la terra non solo è madre, ma aveva capito che è anche un medico, e che se la si cura, ripaga curando. In questa intervista guarda a Madre Terra e ci spiega il messaggio che il Papa rivolge all’uomo e quale il monito o l’invito a cambiare i nostri comportamenti. «La terra è stata sfruttata. E quando il guadagno è diventato il motore di tecnocratico che ha guidato lo sfruttamento della terra, è cominciato il disastro» il primo passaggio della profonda e preziosa considerazione da cui parte don Pennati.

Continua il viaggio di «eco.bergamo» lungo i temi di Expo 2015. Nel nuovo numero si racconta con una serie di servizi come i Comuni bergamaschi stanno mettendo in pratica i principi e i valori della Carta di Milano, il documento per creare un mondo sostenibile portando in primo piano la lotta agli sprechi, alimentari e di energia, e garantire l’accesso alle fonti di energia a tutte le popolazioni della terra, Cominciando anche dal territorio. E i sindaci bergamaschi spiegano come e cosa stanno facendo.

Molte altre storie e testimonianze sono state raccolte nel nuovo numero di «eco.bergamo», la rivista green che si occupa di temi ambientali, di nuovi comportamenti sostenibili, nuovi stili di vita: come la bella storia legata alle esperienze delle banche del tempo dove il denaro lascia il posto, come moneta di scambio, alle ore, tempo da dedicare ad altri perché altri possano poi dedicarsi a noi.

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