L’economia circolare sale sui mezzi pubblici

ATB partecipa a CE4CE e E-MED in collaborazione con partner provenienti da altri Paesi. Due criteri fondamentali che guideranno l’acquisto di 65 nuovi autobus entro il 2030 sono ridurre gli sprechi e incrementare l’efficienza. Intelligenza Artificiale su un tram Teb per la revisione dei mezzi

Atb scende in campo per promuovere l’economia circolare nella Bergamasca e lo fa con due progetti europei: CE4CE e E-MED.

Il progetto CE4CE

Il primo, CE4CE, è attivo dal mese di aprile del 2023 e si concluderà a marzo 2026. Come membro della progettazione europea – che, tra gli altri, include le aziende del trasporto pubblico di Lipsia in Germania, Seghedino in Ungheria, Danzica in Polonia e Maribor in Slovenia –, Atb si occuperà di sviluppare e condividere delle linee guida che possano indurre la filiera produttiva a veicolare progetti innovativi, nonché prodotti e modelli di business basati sull’analisi ecologica di costi e benefici di ogni scelta operata dalle aziende del trasporto pubblico urbano.

Il progetto CE4CE punta a diffondere i principi dell’economia circolare nei trasporti pubblici, basandosi sull’ottimizzazione delle risorse, sulla riduzione degli sprechi e sull’incremento dell’efficienza ecologica dei processi, il tutto con il fine ultimo di migliorare l’impronta ecologica della mobilità urbana.

Bergamo sarà una delle città-capofila nella transizione del trasporto pubblico verso la circolarità economica: con CE4CE, Atb vuole introdurre dei criteri circolari da valutare per l’acquisto dei 65 bus che, da qui al 2030, andranno a ingrandire la flotta dell’azienda. Parallelamente, si sta lavorando insieme all’austriaca Kruck nell’area della manutenzione predittiva: la partnership si è concretizzata nel montaggio, su un tram Teb, di alcuni sensori e di un computer di bordo capace di rilevare – attraverso l’intelligenza artificiale – i dati provenienti da ogni parte della vettura, indicando agli operatori quando e come si deve effettuare la revisione del mezzo su rotaia. In questo modo, si spera di allungare i cicli vitali della flotta, di abbassare i costi di manutenzione e di ridurre anche i «tempi morti» dei mezzi quando si trovano in officina per i guasti di emergenza. Sulla base delle rilevazioni provenienti dai tram Teb, inoltre, il progetto CE4CE con le sue partnership europee mira a indagare delle soluzioni basate sul riciclo anche per quanto riguarda i ricambi e i servizi manutentivi, partendo da una serie di workshop con i produttori di materiale rotabile per analizzare la circolarità delle loro catene produttive. Un altro progetto sotto l’ombrello del CE4CE prevede, infine, la creazione di un «gemello digitale» («digital twin» in inglese) dell’intera rete del trasporto urbano e del sistema energetico che la alimenta. Tramite il modello digitale, Atb spera di poter ottimizzare ulteriormente le operazioni per abbattere i consumi dei suoi mezzi, insieme alla loro impronta ecologica, ricavando anche dei dati affidabili per la futura pianificazione dell’espansione della sua flotta.

Il progetto EMED

Non solo il progetto CE4CE: l’azienda del trasporto pubblico bergamasco fa anche parte del progetto EMED che, partito il 1° gennaio 2024, si concluderà il 30 settembre del 2026. Portato avanti insieme all’Università della Catalogna, all’Università di Maribor e all’Autorità dei Trasporti di Tessalonica (tra gli altri), E-MED vuole testare soluzioni innovative per aumentare l’efficienza energetica del trasporto pubblico urbano e favorire l’utilizzo delle fonti rinnovabili per l’alimentazione delle vetture, con il fine ultimo di ridurne drasticamente l’impatto ambientale e di ammortizzare la variazione dei prezzi dell’energia causata dalla crisi energetica.

Per Atb, il progetto europeo si compone di una parte di progettazione e di una strettamente tecnologica. La prima prevede che l’azienda sviluppi delle nuove Linee di Indirizzo per le Agenzie di Trasporto Pubblico volte a ottimizzare gli investimenti infrastrutturali e a guidare le scelte operative in modo da favorire un trasporto pubblico sostenibile ed efficiente in termini energetici. Per informare tali linee guida, l’azienda sta valutando le prestazioni del sistema di alimentazione delle sue vetture elettriche. In campo più strettamente tecnologico, invece, il progetto E-MED prevede di promuovere l’economia circolare dando una seconda vita alle batterie degli autobus elettrici, modificando la loro forma d’uso per evitare che finiscano in discarica. L’idea, attualmente in fase di studio, è quella di trasformare le batterie giunte a fine vita in accumulatori di energia o in soluzioni completamente diverse: al momento è difficile dire se la progettazione avrà successo, anche perché E-MED si trova ancora a uno stadio embrionale.

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