Ozono protagonista nella depurazione delle acque

Il brevetto sviluppato da Siad consente di utilizzare l’agente chimico e valorizzare i fanghi di depurazione. In più la realizzazione di impianti integrati con generatore di ozono e sistemi Siad Mixflo di recupero dell’ossigeno residuo nel comparto biologico. La tecnologia anticipa le normative europee sulla diminuzione dei microinquinanti emergenti

A lanciare l’idea è Siad che da anni conduce ricerche sul tema e che, precorrendo i tempi, è già pronta per il futuro. «Alla luce delle recenti spinte europee e forti di una lunga esperienza nell’impego di ossigeno ed ozono nella depurazione delle acque – dichiara l’ingegner Riccardo Calvi, direttore Sviluppo Applicazioni – Siad può mettere in campo da subito la sua nuova proposta in chiave Green, che potremmo riassumere come “Ozono per produrre più biogas”. Negli ultimi 40 anni ci siamo specializzati nel settore della depurazione, collaborando strettamente con UniAcque in numerosi impianti della Bergamasca, tra cui Bergamo, Ranica, Cologno al Serio e Casnigo. Questo percorso ci ha permesso di sviluppare tecnologie innovative e di affinare la nostra competenza nell’utilizzo dell’ozono, un potente ossidante chimico capace di svolgere molteplici funzioni nel trattamento delle acque».

Aiuta a ridurre i fanghi secondari

L’ozono, prodotto sul posto a partire da ossigeno, è altamente efficace ma complesso da gestire: si degrada rapidamente tornando a essere ossigeno e ha un odore pungente facilmente riconoscibile. «È una soluzione versatile – spiega –, utilizzata nei depuratori per processi come la decolorazione, la disinfezione e la riduzione dei fanghi secondari. Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante perché i fanghi secondari, con un minore contenuto energetico rispetto a quelli primari, rappresentano una delle sfide più rilevanti nella gestione degli impianti». «Nel processo di depurazione – specifica Pier Luigi Radavelli del reparto Sviluppo e Applicazioni–, i fanghi primari, ricchi di sostanza organica, vengono inviati al digestore anaerobico per produrre biogas, una preziosa fonte di energia. I fanghi secondari, derivanti dal comparto biologico dove si utilizza aria o ossigeno per la depurazione, generano, invece, una quantità limitata di energia e richiedono una gestione accurata. Qui entra in gioco l’ozono: il suo impiego nella linea delle acque consente di ridurre la formazione di fanghi secondari e, applicato nei digestori anaerobici aumenta la produzione di biogas, ottimizzando l’intero processo».

L’impegno di Siad non si limita però all’efficienza impiantistica: «Investiamo continuamente – riprende Calvi – in ricerca e sviluppo per garantire soluzioni sostenibili e all’avanguardia. Nel 2023 abbiamo inaugurato il nostro nuovo laboratorio nello stabilimento Siad di Osio Sopra, chiamato dei “Gas della Vita», con un importante investimento. «Questo moderno laboratorio rappresenta un centro nevralgico per l’innovazione, dove studiamo utilizzi ambientali e medicali dei gas. Vi è inoltre una sezione dedicata allo studio dei processi biologici e chimici propri della depurazione delle acque reflue».

Impianti integrati con generatore di ozono

In questo contesto Siad ha condensato il proprio know how con un brevetto di utilizzo dell’ozono, agente chimico sempre più importante per la depurazione avanzata delle acque reflue e la valorizzazione dei fanghi di depurazione. Il tutto si traduce nella possibile realizzazione di impianti integrati con generatore di ozono (in container) e sistemi Siad Mixflo di recupero dell’ossigeno residuo nel comparto biologico. Il titolo esatto del brevetto recentemente depositato è: «Impianto di trattamento delle acque reflue con riduzione dei flussi nocivi in uscita attraverso integrazione e recupero dei flussi gassosi ricchi in ossigeno e ozono con sistemi a basso consumo energetico».

«Le disposizioni dell’Ue – continua Calvi – entreranno in vigore tra qualche anno, ma non sono poi così lontane e non bisogna farsi trovare impreparati. Siamo quindi orgogliosi di offrire la nostra esperienza e le nostre tecnologie per affrontare le sfide del futuro, anticipando le normative europee sul trattamento delle acque e la riduzione dei “microinquinanti emergenti”. Grazie al nostro brevetto, possiamo testare soluzioni direttamente sugli impianti e dimostrare come l’ozono prodotto da ossigeno possa essere integrato in modo efficace e sostenibile per migliorare la qualità delle acque in uscita, ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare il ciclo depurativo, evitando emissioni in atmosfera di aerosol e gas climalteranti». «Il nostro obiettivo è chiaro – conclude –: continuare a innovare, mettere a disposizione tecnologie d’eccellenza e promuovere un futuro più sostenibile attraverso un approccio integrato alla depurazione. La nostra lunga esperienza e il nostro team altamente qualificato sono al servizio delle aziende, contribuendo a una gestione più responsabile delle risorse idriche ed energetiche».

Il sistema ad ossigeno puro

Pionieri e precursori. Sono i tratti peculiari dell’azienda specializzata nella produzione di miscele di gas innovativi. Nel 1978 Siad lanciava una tecnologia nuova nell’impianto di depurazione del comune di Bergamo, tra i primi al mondo «a far respirare» ossigeno puro alle colonie di batteri . Grazie al sistema Unox, il funzionamento del comparto biologico di ossidazione a fanghi attivi diventava totalmente ad ossigeno puro, differenziandosi da altri impianti in cui l’ossigeno era fornito ai batteri mediante insufflazione di aria. Inoltre le vasche del sistema Unox erano coperte, limitando escursione termica e fuoriuscita di aerosol. Già all’epoca la linea fanghi del depuratore cittadino, inizialmente ad aria, venne attrezzata con il sistema Siad Mixflo ad ossigeno puro. Alcuni anni dopo la linea fanghi fu implementata con un comparto di digestione anaerobica in grado di trasformare parte dei fanghi in biogas, capace di produrre calore ed energia elettrica.

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