L’edilizia del futuro: cementi a basse emissioni

A Ecomondo è stato presentato «evoBuild», il brand globale per cementi e calcestruzzi. Gli innovativi cementi apportano una riduzione della CO2 di almeno il 30%, e contengono almeno il 30% di inerti riciclati. Per la preparazione del cemento si usano combustibili alternativi in sostituzione di quelli fossili, mentre per produrre il calcestruzzo c’è meno uso di materie prime, come sabbia e ghiaia.

Il comparto dell’edilizia è noto per essere uno dei principali responsabili di emissioni di anidride carbonica che contribuisce all’innalzamento del riscaldamento globale. La testimonianza di un gruppo industriale che sta cercando di invertire la rotta è offerta dal debutto di Heidelberg Materials, uno dei leader mondiali di materiali e soluzioni per l’edilizia, alla fiera Ecomondo di Rimini, dove ha presentato al mercato «evoBuild», un brand globale per cementi e calcestruzzi a basse emissioni di CO2 per le città del futuro. Il gruppo, che in Italia raccoglie l’eredità di Italcementi e Calcestruzzi, sta mettendo in campo una serie di azioni per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2050. In particolare, l’azienda punta a generare il 50% dei ricavi con prodotti sostenibili entro il 2030.

Percorsi virtuosi

I prodotti «evoBuild» apportano una riduzione della CO2 pari ad almeno il 30% rispetto al valore di riferimento. I prodotti circolari contengono almeno il 30% di inerti riciclati, oppure riducono la quantità di materiali naturali di almeno il 30%, risultati che si possono ottenere con calcestruzzi ad altissime prestazioni o costruzioni realizzate con la stampa 3D. Per arrivare a questi risultati sono stati messi a punto negli impianti una serie di percorsi virtuosi dal punto di vista della sostenibilità lungo tutti i passaggi del ciclo di produzione del cemento e del calcestruzzo.

Qualche esempio: per «cuocere» il cemento viene ridotto l’uso di combustibili fossili utilizzando, in sostituzione, combustibili alternativi in assoluta sicurezza. Nella produzione del calcestruzzo, invece, viene ridotto l’uso di materie prime naturali come la sabbia e la ghiaia, introducendo scarti come le scorie di altoforno e i materiali da demolizione. In sostanza aggregati riciclati che offrono una valida alternativa agli aggregati naturali, contribuendo a conservare le risorse naturali, riducendo la quantità di rifiuti destinati alle discariche e promuovendo un’economia circolare. Il bilancio dell’impegno è costituito da 213.071 tonnellate di CO2 non emesse grazie all’utilizzo delle biomasse nel 2023, 50mila tonnellate di aggregati industriali e di recupero utilizzati evitando l’estrazione di risorse naturali, 1.500.000 tonnellate di cemento e 1.100.000 metri cubi di calcestruzzo sostenibile prodotti nel 2024. Questi sono solo alcuni dei numeri che dimostrano l’impegno del gruppo ad adottare politiche che vanno nella direzione della decarbonizzazione. Oltre a una riduzione del 7,5% di CO2 per tonnellata di cemento rispetto al 2019 e del 42% di acqua per produrre il calcestruzzo.

L’impianto in Norvegia “cattura” CO2

Tra i numeri, poi, ci sono le azioni concrete, come il primo impianto su scala industriale per la cattura e il sequestro dell’anidride carbonica che, realizzato da Heidelberg Materials a Brevik in Norvegia, sarà in grado di eliminare dall’atmosfera 400mila tonnellate di anidride carbonica all’anno, stoccandola in fondo al Mare del Nord. La gamma di prodotti è stata presentata dal gruppo a Ecomondo, l’evento internazionale dedicato all’economia circolare e all’innovazione tecnologica delle imprese, organizzato da Italian Exhibition Group alla Fiera di Rimini ogni anno a novembre. La gamma sarà disponibile dal 2025 in tutta Italia e per tutte le linee di prodotto e sarà caratterizzata da basse emissioni di CO2, sia per il cemento sia per il calcestruzzo, e/o da calcestruzzi contenenti materiali da riciclo, evitando così l’impiego di risorse naturali. La strategia di sviluppo di Heidelberg Materials prevede, da qui al 2030, il progressivo aumento della quota di prodotti «evo- Build», garantendo la qualità, l’affidabilità e la durabilità.

«Pionieri verso la neutralità carbonica»

«Al centro delle nostre azioni c’è la forte attenzione per l’ambiente. In qualità di pionieri sulla strada verso la neutralità carbonica e l’economia circolare nell’industria dei materiali da costruzione – osserva Stefano Gallini, amministratore delegato di Heidelberg Materials Italia – la società sta lavorando su materiali da costruzione sostenibili e soluzioni per le città del futuro. evoBuild rappresenta la risposta concreta a disposizione del mercato, dei nostri clienti e dei progettisti. Un passo importante verso il conseguimento di uno dei nostri obiettivi fondamentali nel percorso verso il net zero (le emissioni nette zero, ndr): puntiamo, infatti, a generare il 50% dei nostri ricavi con prodotti sostenibili già entro il 2030». Heidelberg Materials ha presentato i prodotti a Ecomondo a Rimini, dove la ventisettesima edizione ha registrato record in tutti gli indicatori: +5% di presenze, 1.620 brand, 166.000 metri quadri di esposizione. in continua crescita gli operatori esteri, in arrivo da 121 Paesi, con 72 associazioni di settore e istituzioni e 650 buyer da 65 Paesi.

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