Cronaca
Domenica 08 Agosto 2004
Zuccarello, all’inaugurazione un fiume di pellegrini
Zuccarello, all’inaugurazione un fiume di pellegriniDurante la giornata il vescovo di Bergamo, mons. Roberto Amadei, ha inaugurato i nuovi ambienti del santuario mariano, frutto di lavori di ristrutturazione e ampliamento durati due anni
Straordinaria partecipazione di pellegrini, nella giornata di oggi, in cima al Colle dello Zuccarello dove la comunità nembrese ha festeggiato la solennità della Beata Vergine Addolorata. A centinaia, singolarmente o in gruppi, i devoti alla cosiddetta «Madonna dello Zuccarello» hanno iniziato a salire sul colle fin da mattino per partecipare alla «Messa prima», quella delle sei, e alle altre funzioni che si sono via via ripetute ad ogni ora, scandite dai colpi di mortaretto, sparati da Giorgio Persico. Un’antica tradizione, vissuta con particolare affetto e devozione dalla comunità nembrese, che non manca di cimentarsi nella difficile ascesa, con tanto di rosario in mano, per offrire le proprie preghiere e intenzioni alla Madonna Addolorata, condividendo l’esperienza del viandante e del pellegrino in cammino. Momento culminante delle celebrazioni, la Messa solenne delle 11 durante la quale, secondo una consuetudine invalsa da tempo, sono stati ricordati i sacerdoti, i religiosi e le religiose che quest’anno compiono particolari anniversari di consacrazione e professione religiosa. Un’atmosfera di intensa devozione, valorizzata dal fatto che a presiedere la Messa era il vescovo di Bergamo, mons. Roberto Amadei, presente sul Colle dello Zuccarello per l’inaugurazione dei nuovi ambienti del santuario mariano, frutto di lavori di ristrutturazione e ampliamento durati due anni. «L’eucarestia è dire grazie al Signore, che si dedica alla vita di tutti noi - ha esordito il vescovo Amadei -. Ma oggi dobbiamo dire più volte grazie. Grazie a chi, nei secoli, ha pregato la Madonna dello Zuccarello, ha pian piano realizzato questo santuario e l’ha trasmesso alle altre generazioni come dono di fede tante volte. Grazie a chi ha contribuito con generosità alla realizzazione di questo restauro, a chi ha sostenuto l’arciprete, don Aldo Nicoli, a chi lo ha aiutato, quindi a tutta la comunità. Un grazie profondo a tutti, sperando che il Signore infonda la fede in tutta la comunità, e sperando che il santuario continui a far trovare le risposte autentiche alle tante domande che ci facciamo sul senso della nostra vita. E, infine, grazie alle vocazioni che oggi festeggiamo, perché la Madonna le aiuti e le sostenga in questa chiamata». «Ma mi preme un pensiero - ha continuato il vescovo - Dobbiamo dire grazie a Maria, che è sempre accanto a noi, generosa e amorevole. E seguiamola, come lei ha seguito suo figlio Gesù; guardiamola, come lei ha guardato Gesù, sotto la Croce, di fronte alla morte, nel momento più difficile per una madre».
(08/08/2004)
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