Zanica, le melme del «lago nero»
non hanno inquinato la falda

Nessun inquinamento della falda da parte delle melme tossiche del «lago nero» di Zanica. Ma i rifiuti presenti fino a 13 metri di profondità, tra cui idrocarburi e metalli pesanti quali piombo, zinco e cromo, impongono la messa in sicurezza.

Nessun inquinamento della falda da parte delle melme tossiche del «lago nero» di Zanica. Ma i rifiuti presenti fino a 13 metri di profondità, tra cui idrocarburi e metalli pesanti quali piombo, zinco e cromo, impongono la messa in sicurezza di emergenza del luogo con l'asportazione del materiale «al fine di interrompere la migrazione dell'inquinante nel sottosuolo e ridurre il rischio sanitario».

È il risultato dello «Studio di caratterizzazione» commissionato dal Comune di Zanica alla società Eurogeo sull'ex cava in zona cascina Cucco, da oltre trent'anni trasformata in una palude tossica che la Regione (che ha finanziato l'indagine con un contributo di 181 mila euro) ha inserito nell'elenco dei siti contaminati presenti in Bergamasca, che necessitano di bonifica.

Una pozza di oltre mille metri quadrati di superficie riempita da qualcosa come 16 mila metri cubi di melme industriali, scarti di raffineria e oli esausti provenienti dalle industrie petrolchimiche del Milanese. Senza contare la presenza di inerti e rifiuti solidi urbani che hanno degradato anche la zona circostante il laghetto nero.


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