Yara, venerdì riprende il processo
I genitori testimoni davanti a Bossetti

Undici settembre. Si ricomincia. È una data suggestiva quella che segna la ripresa delle udienze del processo a Massimo Bossetti, imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio.

Ma non c’è da aspettarsi alcuna ecatombe venerdì al tribunale di Bergamo, piuttosto nell’aula di via Borfuro, dove si giudica il muratore di Mapello, la tensione stavolta si toccherà con mano. È il momento delle deposizioni, dei testimoni, dei faccia a faccia. Non sarà un’udienza facile - la terza - perché si entra nel vivo del dibattimento. E davanti alla Corte presieduta dal giudice Antonella Bertoja si presenteranno i familiari della vittima: mamma Maura Panarese, il papà Fulvio Gambirasio, la sorella Keba.

La figura di Yara che nelle prime udienze è apparsa sfocata, quasi dimenticata, sullo sfondo di un iter processuale complesso, grigio e a tratti cavilloso, è destinata a riemergere in modo dirompente. Si torna a parlare della vittima, della ginnasta di Brembate Sopra, i cui sogni sono stati cancellati una gelida serata di novembre di cinque anni fa.

C’è attesa per l’ingresso dei genitori in aula previsto per le 9,30. I loro occhi si incroceranno con quelli di Bossetti? Se lo chiedono in molti. Ma al di là degli aspetti emotivi, la Corte sarà impegnata ad ascoltare i familiari chiamati a rispondere al fuoco di fila delle domande di accusa e difesa di Bossetti. I genitori della ginnasta - schivi e riservati - dovranno rompere quel lungo silenzio che accompagna da sempre la loro quotidianità.

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