«Vorremmo lavorare o studiare italiano»
13 profughi protestano: strada bloccata

«Noi vorremmo darci da fare, lavorare, vedere qualcuno oppure fare dei corsi d’italiano». Ecco perché 13 profughi hanno bloccato per un’ora e mezza sabato la strada che da Grone sale fino ai Colli di San Fermo.

Erano un terzo dei 39 ospitati nel rifugio Valpiana, nei boschi tra Grone e Monasterolo, ospitati nella struttura in gestione alla cooperativa Rinnovamento: «armati» di cartelli hanno occupato la sede stradale impedendo a chiunque di passare.

Soltanto l’intervento dei carabinieri, arrivati da Sovere e Tavernola, ha consentito di riaprire al transito la strada che collega la Valle Cavallina al Basso Sebino.

«Siamo ospitati qui in mezzo ai boschi da sei mesi – hanno spiegato i ragazzi che arrivano da Gambia, Pakistan, Mali, Senegal, Costa d’Avorio e Nigeria –: non possiamo fare nulla se non rimanere nella struttura e guardare la televisione tutto il giorno. Per questo abbiamo voluto attrarre l’attenzione dei carabinieri e dei media».

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