Volare, dal 30 marzo nuove tratte collegheranno Orio a Roma

Sei voli giornalieri, effettuati con Airbus A320 Volareweb.com da 180 posti, tutti di classe economica, saranno attivati dal lunedì al venerdì, oltre a 3 voli previsti per il sabato e la domenica.

Questa nuova tratta faciliterà il collegamento dell’area orientale lombarda a Roma, con voli in partenza dall’aeroporto bergamasco distribuiti su tutta la giornata: alle 6.45, 8.30, 11.10, 12.20, 16.10 e 18.10 e con ritorni dalla Capitale previsti alle 8.45, 10.30, 14, 15.55, 18.10 e 20.10.

La compagnia aerea prevede per questi voli l’assegnazione dei posti a bordo e un servizio gratuito di bevande per accontentare una clientela che sarà prettamente business. Orio al Serio sarà inoltre collegato con Catania, tratta che prevede un volo al giorno con partenza alla ore 23 e ritorno alle 20.40 e con Cagliari, volo previsto nei mesi estivi con partenza prevista alle ore 19.45 e ritorno alle 21.35.

Come tutti i voli a basso costo, anche le tariffe di lancio delle nuove tratte saranno altamente competitive: da 39 euro a tratta e addirittura da 1 euro a volo per chi prenota entro la fine di marzo (il numero dei posti con questa tariffa è limitato). Se queste sono però le tariffe promozionali, la Volare assicura che, anche a regime, i prezzi saranno del 30-40 per cento inferiori a quelli attuati dalle altre compagnie che propongono voli di linea su Roma.

E’ inoltre prevista anche una tariffa business di 99,99 euro che permetterà di modificare in qualsiasi momento la data oppure l’orario di partenza e ritorno, oltre al nominativo a cui è assegnato il biglietto.

E Orio, che già nel mese di febbraio appena trascorso ha registrato 161.000 passeggeri - il 170 per cento in più registrato nel febbraio del 2002 - si prepara ad accogliere una nuova fase positiva: dopo 1.252.000 passeggeri e 114.000 tonnellate di merci trasportate nel 2002, l’aeroporto bergamasco prevede infatti per quest’anno 2.500.000 di passeggeri e 120.000 tonnellate di merci trasportate.

(04/03/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 05/03/2003