Cronaca
Venerdì 07 Aprile 2023
Voci di pace in un mondo di guerra, i testi della Via Crucis al Colosseo
Venerdì Santo. «Voci di pace in un mondo di guerra» è il titolo della Via Crucis in programma questa sera a Roma. Per via del freddo intenso Papa Francesco seguirà la celebrazione da Casa Santa Marta. Ecco i testi delle meditazioni.
Ha voluto che avesse un titolo preciso la Via Crucis che tra poco verrà celebrata al Colosseo: «Voci di pace in un mondo di guerra». Papa Francesco non ci sarà perché i medici gli hanno consigliato di stare a casa per via della temperature rigide di questa sera a Roma. La Via Crucis verrà presieduta al Colosseo dal cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis. I testi delle meditazioni delle quattordici stazioni sono stati pubblicati poco fa dalla Sala Stampa della Santa Sede (qui il testo completo in formato pdf).
Si tratta di testimonianze drammatiche di profughi e di vittime di quella che il Papa ha definito «Terza guerra mondiale a pezzi», raccolte dai Dicasteri della Santa Sede in tutto il mondo. Nella preghiera iniziale si legge che la sofferenza di Gesù questa sera è «riflessa in quella di fratelli e sorelle che nel mondo hanno sofferto e soffrono la mancanza di pace»: «Sono echi di pace che riaffiorano in questa terza guerra mondiale a pezzi, grida che vengono da Paesi e aree oggi dilaniati da violenze, ingiustizie e povertà». Tutti i luoghi dove vi sono conflitti, odi e persecuzioni sono presenti nella preghiera del Venerdì santo. La prima stazione è dedicata alla Terra Santa teatro di nuove violenze proprio in queste ore. Il conflitto ucraino compare nella meditazione della decima stazione (Gesù è spogliato dalle vesti) scritta insieme da un giovane ucraino e da uno russo.
Poi ci sono i migranti con la testimonianza sconvolgente di uno di loro alla seconda stazione (Gesù è caricato della Croce) della Via Crucis. Tra le meditazioni alla sesta stazione (La Veronica asciuga il volto di Gesù) anche quella di un sacerdote dei Balcani, parroco al tempo della guerra, prigioniero per quattro mesi in un campo di concentramento che racconta delle torture subite e di una donna musulmana, che riuscì a dargli conforto e cibo. Il rito si conclude con una preghiera del Papa nella quale chiede per 14 volte grazie.
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