Vittorio Cerea, un addio tra gli applausi

Un lungo applauso ha accompagnato questa mattina il feretro di Vittorio Cerea, sia durante l’ingresso nella chiesa Delle Grazie che all’uscita, prima dell’ultimo viaggio verso il cimitero di Bergamo. Erano in tantissimi - colleghi ristoratori, gente del settore, amici e clienti - a dare l’ultimo saluto al «re» della cucina e dell’ospitalità bergamasca, all’uomo che, come ha ricordato nell’omelia anche il parroco mons. Gianni Carzaniga, ha portato Bergamo - col locale che portava il suo nome - in alto nel mondo dell’alta ristorazione. Malato da tempo, Vittorio Cerea si è spento a 69 anni: al fianco della moglie Bruna e dei suoi cinque figli c’erano oggi anche il ministro Mirko Tremaglia, il prefetto Cono Federico e, in rappresentanza del Comune, l’assessore Enrico Fusi.

Mons. Carzaniga nell’omelia ha voluto ricordare alcuni episodi della vita del «parrocchiano» Cerea, che proprio nella chiesa Delle Grazie fu battezzato: era affezionato, per esempio, ai bambini del Cre, ai quali mandava le sue torte, e nel giorno del trasferimento alla Cantalupa ha fatto portare cesti di rose alla chiesa. La salma di Vittorio Cerea è stata tumulata nel cimitero di Bergamo.

(02/11/2005)

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