Virus Zika, pericolo anche in Italia
La zanzara tigre può essere il vettore

Sarebbe remota, ma non del tutto improbabile, la minaccia dell’arrivo del virus Zika, che si rivela pericolosa per le donne incinte.La zanzare tigre potrebbe diventare il vettore in Europa del virus.

In Italia l’insetto è ormai presente da anni. Lo ha dichiarato il Prof. Peter Lüthy, esperto di zanzare tigre, in un’intervista pubblicata sul quotidiano svizzero «Zentralschweiz am Sonntag».

Oggi sono 25 i Paesi in cui Zika è presente ma il numero è destinato ad aumentare .Venerdì, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha affermato che il rischio di propagazione del virus Zika in Europa è «estremamente bassa», a causa delle basse temperature invernali, ma potrebbe aumentare con il ritorno dell’estate.

La zanzara tigre è presente in diversi Paesi europei, non solo nell’Europa meridionale. Infatti, come ha aggiunto l’esperto, sarebbero stati individuati degli esemplari a Friburgo in Brisgovia ed ad Heidelberg, in Germania. Il comitato d’urgenza del regolamento sanitario internazionale dell’OMS dovrebbe riunirsi lunedì per decidere se decretare l’emergenza sanitaria internazionale.

Anche i microbiologi clinici italiani hanno lanciato l’allarme al possibile incremento di casi di virus Zika nel nostro paese, che potrebbe essere causato dall’attività di sviluppo delle zanzare in Italia. Il problema più serio nel nostro Paese si porrà con l’inizio della stagione di attività biologica delle zanzare, perché se una persona torna con il virus Zika nel sangue e viene punto da una zanzara, questa diventa portatrice ed in grado di infettare la persona che punge dopo e via di seguito. Se questa catena non si ferma subito si può innescare un focolaio autoctono che può assumere anche dimensioni rilevanti o portare il Paese a diventare endemico. I sintomi sono rappresentati da: febbricola, eruzioni cutanee, congiuntivite, mal di testa e artralgie, che compaiono tra i 3 e i 12 giorni dopo la puntura della zanzara vettore e possono durare da 2 a 7 giorni. Una persona su quattro non sviluppa sintomatologia. Oggi questi piccoli insetti sono da considerare gli animali più pericolosi al mondo per la salute dell’uomo.

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