Violenza sulle donne: un caso al giorno
Hanno da 20 a 50 anni, il 24% straniere

È nata nel 2008 ai Riuniti l’idea di far nascere un percorso, partendo dall’ospedale, destinato alle vittime di violenza.

Tutto è cominciato con due infermiere, Antonella Mangili e Manuela Lussana: «Arrivò in Pronto soccorso una donna, avvocato, presa a martellate in testa dal marito, avvocato pure lui. Era gravissima, se la ricordano ancora tutti». Già, perché la violenza sulle donne è trasversale, tocca tutte le classi sociali, e i «mostri» sono nella maggior parte dei casi mariti, fidanzati, familiari. Persone dall’apparenza innocua, magari professionisti seri e stimati, che però tra le mura di casa si trasformano.

Dati alla mano, al Pronto soccorso del Papa Giovanni XXIII arrivano in media 28 donne al mese vittime di violenza, quasi una al giorno. «Il percorso che abbiamo creato prima ai Riuniti e poi al Papa Giovanni si basa su un principio elementare – spiega il responsabile del pronto soccorso, Claudio Arici –: prima la donna arrivava, faceva il triage, riceveva il suo codice, aspettava. Dal 2008 invece quel tempo di attesa viene colmato da un’infermiera che parla con la paziente, magari le offre un caffè, e cerca di capire se dietro la classica caduta dalle scale ci sia un episodio di violenza».

Sono state 1.643 le donne arrivate al pronto soccorso vittime di violenza altrui: in media sono di età compresa tra i 20 e i 50 anni, di ogni classe sociale, la maggior parte italiane: il 24% è di nazionalità straniera.

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