Violenza alla prostituta: due in cella gli altri tre agli arresti domiciliari

Due in carcere, tre agli arresti domiciliari. Questa la decisione del giudice dopo l’interrogatorio dei cinque bergamaschi accusati di aver sequestrato, rapinato e violentato una prostituta lunedì scorso. L’udienza di convalida degli arresti si è tenuta stamane nel carcere di via Gleno, presente anche il pubblico ministero Paolo Salvatore, che ha coordinato l’indagine dei carabinieri di Fiorano e Clusone.

Il gip ha ritenuto di confermare il carcere per i due indagati che hanno precedenti per rapina: un 33enne, operaio di Gazzaniga e un 24enne nato in Venezuela ma cittadino italiano, anche lui operaio e con residenza a Gazzaniga.

Per gli altri tre, invece, sono scattati gli arresti domiciliari in considerazione della loro giovane età: si tratta di un 18enne, fratello dell’italiano nato in Sudamerica, operaio di Albino, un 22enne, disoccupato di Vertova e infine un diciottenne rumeno che lavora come operaio ad Albino.

Durante l’interrogatorio, si sono scaricati a vicenda le responsabilità circa il sequestro e la rapina. Quanto alla violenza, hanno affermato che la giovane prostituta, 25 anni, sarebbe stata consenziente. Ma del resto le stessa aveva detto agli inquirenti che non poteva fare altro che acconsentire, di fronte a 5 giovanotti che ostentavano coltello, spranga e una pistola, sia pure scacciacani.

Sostanzialmente tre le accuse contestate al «branco»: sequestro di persona (la ragazza albanese è stata prelevata lungo l’ex strada statale del Brembo, a Dalmine, e caricata su un’auto sotto la minaccia delle armi), violenza di gruppo (i cinque avrebbero abusato di lei nella taverna di una baita di Colzate, dove poche ore prima avevano partecipato a una festa di halloween) e infine rapina per averle portato via i soldi che aveva con sè (mille e cento euro) e il telefono cellulare. Il denaro e i soldi sono stati recuperati dai carabinieri addosso ai giovani, così come le armi utilizzate per minacciare l’immigrata: un coltello, una pistola scacciacani e una spranga di ferro, oggetti che sarebbero stati rinvenuti al diciottenne rumeno.

(04/11/2004)

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