«Vietato venire a lezione in canottiera»
Il diktat della preside: cosa ne pensi?

«Vietato presentarsi a lezione con indumenti trasparenti, canottiere minimal e maglie esageratamente traforate che lasciano a vista la biancheria intima». Con una circolare intitolata «dress code», la preside del liceo classico milanese Tito Livio ha deciso di mandare l’ennesimo invito a studenti e genitori.

Nonostante sia ancora inverno infatti molti ragazzi e ragazze si presentano con un abbigliamento non consono all’ambiente scolastico. «Girando per i corridoi ho potuto notare che qualche studentessa aveva un abbigliamento poco consono ad un ambiente scolastico -scrive -. I maschi a volte sono un po’ trasandati ma questo è un altro discorso, il problema è che le ragazze spesso non si rendono conto che arrivano in classe mezze nude. A volte con la sciarpa fino al naso ma con maglie trasparenti e biancheria intima in bella vista. Non va bene. E lo dico soprattutto per loro».

Sul tema interviene anche il provveditore di Milano, Marco Bussetti: «Quello dell’abbigliamento, diciamo così, disinvolto delle studentesse non è certo un’emergenza - precisa - ma è importante far passare il messaggio che da un lato la scuola merita rispetto come istituzione. Ma anche che un certo modo di vestire può penalizzare loro stesse in un determinato contesto». Anche Bussetti si rivolge alle famiglie: «I ragazzi, lo sappiamo tutti, rivendicano il diritto di vestirsi come vogliono. Ma a casa sarebbe importante che ci fosse una maggiore attenzione su questo».

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