Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 20 Marzo 2015
«Viaggi ad Arte» con gli studenti
Pensiline Teb all’insegna della creatività
Lunedì 23 marzo a partire dalle 12 la classe 5F del Liceo Artistico Statale Manzù di Bergamo, vincitrice del concorso Teb «Viaggi ad Arte» con il progetto dal titolo «L’Attesa», inizierà i lavori di riqualificazione artistica delle fermate lungo la linea T1 Bergamo-Albino.
Partendo da Borgo Palazzo, i 29 studenti divisi in 3 gruppi e coordinati dalla professoressa Anna Scaramuzzi, realizzeranno l’intero progetto (14 fermate per un totale di 56 pensiline, capolinea esclusi) entro il 31 maggio 2015 con materiale fornito da TEB.
Il concept raffigurerà i temi del tempo e dell’attesa, interpretati dal talento e dalla creatività degli studenti che si sono ispirati stilisticamente alle grandi opere dell’arte contemporanea.
Durante le ore di lavorazione le pensiline saranno transennate per delimitare l’area d’intervento ed evitare disagi ai passeggeri in transito.
Il Progetto«Viaggi ad arte», realizzato in collaborazione con la Provincia di Bergamo, il Comune di Bergamo e l’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo, è finanziato (circa 20 mila euro) dal contributo personale del Presidente Teb Nunziante Consiglio, che ha messo a disposizione per questo ed altri progetti la sua indennità di carica, rinunciandovi dall’inizio del mandato (novembre 2009).
«Questa iniziativa ha i suoi fondamenti nel convincimento che il miglioramento della qualità urbana passa anche attraverso la ricomposizione del rapporto di reciproca cura tra cittadino (in questo caso giovani cittadini) e città» commenta Maria Teresa Birolini, consigliere di amministrazione Teb e componente della Commissione giudicatrice.
«Coinvolgere gli studenti in questa azione di recupero significa costruire un rapporto di rispetto, di appartenenza, di difesa e di valorizzazione di ciò che ci è prossimo e che appartiene alla Comunità – continua Birolini –. Senza dimenticare che, interpellare i giovani degli Istituti artistici, consente all’arte di uscire dalle stanze dei musei e diventare davvero strumento di riqualificazione sociale».
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