Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 08 Gennaio 2015
Verde troppo breve ai semafori
«Pedoni come Speedy Gonzales»
Per Federconsumatori «sull’asse di Viale Papa Giovanni, ma non solo, agli incroci i pedoni che volessero rispettare alla lettera le regole del Codice della Strada, dovrebbero essere più veloci di Speedy Gonzales famoso topo dei cartoni animati. E essere più reattivi di un centometrista.
«E essere più reattivi di un centometrista. Per esempio evidenziamo che all’incrocio tra Viale Papa Giovanni XXIII con le Vie Paleocapa e Angelo Mai il tempo di “verde” riservato ai Pedoni è di 5 secondi. Mentre il traffico veicolare fruisce di tempi notevolmente maggiori. Medesimo problema lo si riscontra all’incrocio tra Via Bonomelli / piazzale Marconi / viale Papa Giovanni. Sempre 5 secondi di “verde” per i pedoni. Si tratta di due incroci particolarmente utilizzati, sia dai pedoni sia dagli automobilisti: siamo sulla direttrice che porta alla stazione ferroviaria, al tram delle Valli e alle autolinee e i passaggi zebrati sono lunghi oltre 20 metri».
«Analoga situazione all’incrocio tra Via Garibaldi e Sant’Alessandro. In questo caso il passaggio pedonale è di “appena” una decina di metri ma, comunque, 5 secondi sono sempre troppo pochi per attraversare».
Federconsumatori contesta questo modo di gestire la sicurezza stradale in Città. «Se è vero che il “giallo” darebbe la possibilità di raggiungere il lato opposto a quello di partenza, è altrettanto vero che ai semafori indicati manca un temporizzatore in grado di indicare il tempo residuo a disposizione. Il risultato è che molti pedoni si fidano ad attraversare col giallo, che credono “lungo”, e si trovano a passare col rosso, mentre molti automobilisti, che hanno il verde, si imbattono in pedoni ritardatari».
E sempre in tema di semafori, sul sito satirico Lercio.it (particolarmente dissacrante...) nei giorni scorsi è apparso un post (rilanciato poi sulla pagina Facebook) che ha ricevuto un notevole successo. Riguarda Napoli e non Bergamo, ma per chi vuole sorridere...
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