Vanessa, nessuna rivendicazione
«Forse rapita per uno scambio»

Fino a giovedì sera all’Unità di crisi della Farnesina non risultava alcuna rivendicazione sul rapimento della brembatese Vanessa Marzullo e dell’amica Greta. Le indagini: forse rapite per uno scambio.

Un silenzio che inizia a preoccupare. Fino a giovedì sera all’Unità di crisi della Farnesina non risultava alcuna rivendicazione: nessuno gruppo avrebbe ancora fatto sapere di avere in ostaggio la brembatese Vanessa Marzullo e l’amica Greta Ramelli. Eppure chi sta indagando, tra la Siria e l’Italia, in questa delicata fase del rapimento, sostiene che il gruppo che, nella notte tra giovedì e venerdì di settimana scorsa a El Ismo, un villaggio vicino ad Aleppo, ha portato via con la forza le due cooperatrici italiane era ben organizzato.

Non si giustificherebbe altrimenti l’azione di un commando formato da ben 12 uomini armati, che hanno fatto irruzione nella casa dove soggiornavano Vanessa e Greta e le ha rapite, prendendo anche le due loro guardie del corpo, che sono però subito state rilasciate.

L’ipotesi che sembra prevalere tra chi indaga per portare a casa sane e salve le due cooperatrici lombarde è che il gruppo – benché non sia stato ancora formalmente individuato – sarebbe piuttosto esperto in questo genere di blitz con sequestri di persona. E che una mancata comunicazione da parte dei rapitori potrebbe essere letta alla luce della possibilità che il gruppo si possa essere messo in contatto con qualche altra organizzazione del posto per cedere a quest’ultima le ragazze. Si tratta comunque, per il momento, soltanto di ipotesi.

Leggi le pagine di approfondimento sul sequestro della bergamasca Vanessa Marzullo su L’Eco di Bergamo dell’8 agosto

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