Val Brembana, aspettando il tram
tutti a passeggio sul sedime

I volontari della zona hanno riportato alla luce l’antico percorso del treno, ora percorribile a piedi o in bicicletta.

Le foto sono davvero emblematiche e sono state pubblicato sul profilo Facebook di Lucio Brignoli, leghista di lungo corso (nonostante la giovane età) e ora capo di gabinetto in Regione dell’assessore Claudia Terzi, dopo aver ricoperto analogo incarico in Via Tasso con Ettore Pirovano. Un viaggio lungo il sedime abbandonato della ferrovia della Valle Brembana, pazientemente reso agibile grazie al lavoro di decine di volontari della zona.

«Ma non credevo fosse stato fatto un lavoro così importante in così poco tempo... Fino a pochi anni fa, l’ultima volta che ci avevo provato almeno, non ero neanche riuscito ad arrivare nemmeno alla stazione di Clanezzo che era chiusa da recinzioni e rovi. Oggi si può percorrere tutto il tratto dalla stazione di Villa d’Alme fino ai Ponti di Sedrina comodamente a piedi o in bicicletta, armati di una buona torcia per l’intero tratto in considerazione delle molte gallerie da percorrere e di scarponi almeno per quella di Villa d’Almè. Sono poco più di 5 chilometri e anche senza essere dei grandi camminatori si possono percorrere in poco più di un’oretta, ma ne vale assolutamente la pena».

«Unici due nei, per ora, sono che non si può accedere al percorso dalla stazione di Villa d’Alme che è chiusa dal parcheggio degli autobus e neppure da Sedrina all’altezza dello svincolo sud del ponte perché il percorso è bloccato dal deposito materiali del settore viabilità della Provincia di Bergamo. Per accedere bisogna recarsi nella frazione Fornaci di Villa d’Alme ma il parcheggio è scarso e disagevole. Nonostante questo ho incrociato molte persone che si stavano già gustando il piacere di questa passeggiata. Forza del passaparola...».

«C’è sicuramente ancora tanta fatica da fare, ma questa iniziativa senza grandi proclami ha già raggiunto risultati veramente importanti. Farla conoscere credo possa essere utile per fare in modo che il recupero finalmente iniziato possa arrivare a conclusione, rendendo merito a chi a proprie spese ha lavorato duro!».

© RIPRODUZIONE RISERVATA