Vaccini, prima dose a 323mila bergamaschi. L’80% degli over-80 è coperto. Covid: Rt a 0,9

I dati sullo sviluppo della pandemia nella nostra provincia e il commento di Ats e Comuni.

Ecco che cosa ha detto Massimo Giupponi, direttore generale ATS Bergamo a commento dell’attuale situazione di sviluppo della pandemia in provincia di Bergamo: «In queste settimane l’organizzazione del sistema delle vaccinazioni ha tenuto e sta ottenendo risultati importanti. In base al target nazionale di 500.000 vaccinazioni al giorno, a Bergamo ne dovremmo fare 8.500: durante lo stress test di settimana scorsa il nostro sistema ha dimostrato che è possibile fare 20.000 vaccinazioni al giorno, confermando la capacità operativa della rete degli hub territoriali.

Quindi lavoriamo per essere pronti a fare 20.000 al giorno nel momento in cui saranno disponibili i vaccini e, rispetto allo stress test, stiamo approfondendo l’andamento di quei due giorni per verificare quali sono le criticità, soprattutto in ordine al tema del personale.

Venendo alle vaccinazioni, oltre 323.000 bergamaschi hanno avuto almeno la prima dose e oltre 110.000 hanno completato il ciclo della vaccinazioni. Gli over 80 sono stati vaccinati per oltre l’80% degli aderenti. Da lunedì viene aperta la vaccinazione agli over 50.

Per questa settimana e per la prossima sono previste da 9.500 a 10.500 vaccinazioni al giorno, un’erogazione superiore a quanto sta avvenendo su altri territori. Il tema critico, chiaramente, resta la disponibilità dei vaccini. I medici di medicina generale (267) e le Usca stanno vaccinando a domicilio: i nostri MMG – che ringrazio – hanno effettuato sinora 6.000 vaccinazioni domiciliari; proseguono anche le vaccinazioni sui vulnerabili.

In settimana Ats Bergamo ha sottoscritto l’intesa con le parti sociali per le vaccinazioni nelle imprese, in coordinamento con il Piano nazionale, nel momento in cui ci saranno vaccini disponibili vaccini per partire e secondo le tempistiche che verranno indicate dal commissario straordinario Generale Figliuolo. Sono al momento ferme le vaccinazioni territoriali presso le farmacie e i medici di base a causa della carenza di vaccini. Nel caso di richiami il territorio sarà chiamato a mettere a disposizione spazi stabili per le vaccinazioni di massa nel lungo periodo».

Antonio Sorice, coordinatore sedi territoriali vaccinazioni Covid ATS Bergamo ha aggiunto che dal 12 aprile (data di inizio della gestione delle prenotazioni da parte di Poste italiane) ad oggi, emerge come la prima settimana ha visto numeri non alti ma che hanno permesso di testate il sistema. Dal 20 aprile, quando sono partiti tutti gli hub sul territorio, c’è stato invece un deciso incremento delle vaccinazioni, fino al picco della scorsa settimana. 141.285 sono le disponibilità a livello di prenotazioni per vaccinarsi nella settimana che va dall’8 al 22 maggio: sono già ampiamente utilizzate, con un minimo residuo e con la previsione che da lunedì verranno saturate con l’apertura alla fascia 50-59».

Alberto Zucchi, direttore Servizio Epidemiologico Aziendale ATS Bergamo – È necessario stare attenti in questa fase in quanto la curva ha ripreso un interessante decremento, ma con moderata velocità, quindi è necessario mantenere tutte le precauzioni. 81/100.000 è l’incidenza: al livello più basso della terza ondata. La media giornaliera di nuovi è scesa a 133. L’Rt è a 0.9. I casi (% positivi su tamponi diagnostici) incidenti sono a 4,5%. L’area più critica è l’Alto Sebino ma con valori non preoccupanti.

Marcella Messina, Presidente Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci: «Il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, per supportare il percorso di programmazione in vista dei nuovi Piani di Zona 2021-2023, ha deciso di promuovere un ciclo di seminari rivolto ad Amministratori locali, in particolar modo Sindaci e Assessori alle Politiche Sociali, ad esponenti del Terzo Settore e a tutti gli altri attori istituzionali. A breve i Sindaci riceveranno un programma dettagliato del percorso che prenderà il via già alla fine del mese di maggio e proseguirà fino a settembre, con l’obiettivo di condividere strumenti e prospettive per la costruzione di una visione strategica condivisa di medio-lungo periodo circa lo sviluppo territoriale di politiche di welfare nel post-pandemia, interrogandosi e confrontandosi sui cambiamenti possibili nel lavoro sociale, sulle modalità di co-programmazione e co-progettazione degli interventi, sulle possibili integrazioni tra le diverse politiche, il tutto nell’ottica di rispondere in modo sempre più efficiente ed efficace ai bisogni dei cittadini».

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