Uranio a Novazza: c’è chi dice sì

Comunità montana e Gromo bocciano la richiesta Metex, ma emergono dissensi

Continuano a tenere banco, in alta Valle Seriana, le prese di posizione circa la richiesta, presentata alla Regione Lombardia dalla società australiana Metex, di ricercare uranio nella miniera di Novazza. Al no categorico deliberato dal Consiglio comunale di Valgoglio il 30 settembre, si è aggiunta l’altra sera la posizione del Consiglio comunale di Gromo che si è schierato a maggioranza (un contrario) contro l’ipotesi di ricerca minerali e di eventuale sfruttamento del giacimento. «Alla base di questa nostra decisione - afferma il sindaco Luigi Santus - ci sono le preoccupazioni per la salute pubblica e per l’impatto territoriale e la scelta operata da tempo circa uno sviluppo turistico della valle. La decisione rispecchia inoltre la volontà della stragrande maggioranza dei gromesi che sono contrari all’ipotesi di riapertura della miniera». Il problema uranio l’altra sera è stato anche dibattuto dall’assemblea della Comunità montana di Clusone . In merito il presidente Lucio Fiorina ha letto una sua dichiarazione. «La recente richiesta di sfruttamento da parte di una società australiana della miniera di uranio - vi è scritto - ha riacceso un dibattito che affonda le sue radici nel passato, anni ’70 e ’80, quando ancora in Italia era consentita la produzione di energia nucleare. La Comunità montana all’epoca è stata fortemente coinvolta soprattutto riguardo alle problematiche legate alla discarica e al vincolo idrogeologico. Da allora - continua la comunicazione - molte situazioni sono mutate, in particolare la situazione italiana nei confronti dell’energia nucleare, la cui produzione è stata sospesa con referendum. Sono anche mutate localmente molte realtà: la nostra comunità si è progressivamente orientata, assecondando la sua vocazione culturale, territoriale ed economica, verso iniziative di sviluppo turistico. Ancora va aggiunto che la possibile ripresa dell’attività estrattiva di uranio non può essere attuata in contrasto con la volontà della stragrande maggioranza della popolazione di questa valle». Dopo aver auspicato un serio confronto sul problema tra pubbliche amministrazioni e cittadinanza, la relazione di Fiorina così conclude: «In attesa degli sviluppi, il presidente garantisce il suo impegno perché nulla venga fatto contro gli interessi e il benessere socio-economico del territorio». Nel corso dell’assemblea il consigliere Amedeo Pirola, rappresentante di Valgoglio , ha presentato un suo scritto nel quale, tra l’altro, afferma: «Dissento dal metodo politicamente scorretto e inefficace con cui è stato affrontato il problema uranio. Con la delibera del Comune di Valgoglio del 30 settembre (lui era assente, ndr) abbiamo dato dimostrazione di localismo e ottusità: su un tema come quello dell’energia, che interessa il mondo intero, abbiamo espresso frettolosamente giudizi senza dibattere a fondo il problema». Secondo Pirola sarebbe necessario, prima di giungere a prese di posizione, assumere elementi di valutazione in considerazione di vantaggi e svantaggi che una eventuale apertura della miniera comporterebbe. Il consigliere ha anche fatto rimarcare la strumentalizzazione a cui a suo tempo è stato oggetto chi si era schierato per il sì allo sfruttamento della miniera e ha formulato le seguenti proposte: la costituzione di un gruppo di studio che avvalendosi di esperti, supporti chi è preposto a prendere decisioni; la richiesta alla Metex di esplicitare la proposta e di dialogare; l’invito agli organi di stampa a promuovere un ampio dibattito scientifico e culturale, ospitando contributi di esperti in materia.(08/10/2006)

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