Universitari, aule studio cercansi
E la sera è caccia al posto libero

Le aule studio sono uno dei punti deboli delle università italiane. Gli spazi dove studiare tra una lezione e l’altra, o in orario serale, sono sempre più richiesti dagli universitari ma sono pochi gli atenei che possono far fronte a questa esigenza. E Bergamo non fa eccezione.

Le aule studio sono uno dei punti deboli delle università italiane. Gli spazi dove studiare tra una lezione e l’altra, o in orario serale, sono sempre più richiesti dagli universitari ma sono pochi gli atenei che possono far fronte a questa esigenza. E Bergamo non fa eccezione.

In città chi sta sui libri la sera – per scelta o per necessità – non ha molte alternative. Tre biblioteche e una sala autogestita dagli studenti non bastano a soddisfare la domanda. Le sale lettura si affollano nei periodi che precedono le sessioni d’esame (da dicembre a marzo e da maggio a luglio), ma sono sempre più frequentate anche nel resto dell’anno, e questo perché crescono gli studenti lavoratori – anche solo part time – che possono studiare soltanto in orari serali, e spesso lo fanno fuori casa. Basta fare un giro nelle biblioteche della città dopo le 21 per rendersi conto di quanto sia difficile trovare una sedia libera. Nella biblioteca del polo umanistico di Sant’Agostino si studia dal lunedì al venerdì sino alle 22. Alla Caversazzi si può stare sui libri cinque sere a settimana, dalle 20,30 alle 23,30. La Tiraboschi offre una sala lettura aperta sino alle 22,30 un solo giorno su sette. E in luglio e agosto il servizio è sospeso.

Per saperne di più leggi L’Eco di Bergamo del 13 marzo

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