Università e Regione insieme per arricchire la Riforma Gelmini

Ascolta il commento del rettore dell’Università di Bergamo, Alberto CastoldiAnche l’Università di Bergamo fa rete con la Regione Lombardia e gli altri 12 atenei lombardi per essere protagonisti di una riforma «coraggiosa e organica nel segno della qualità, del merito, del rilancio della ricerca, della regionalizzazione». È questa la volontà espressa dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e dai 13 rettori delle Università lombarde, tra cui il rettore di Bergamo Alberto Castoldi, al termine di una seduta di lavoro cui hanno partecipato anche il vicepresidente e assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, e l’assessore alle Reti, Servizi di pubblica utilità e Sviluppo sostenibile Massimo Buscemi. «Abbiamo firmato un documento - ha spiegato il presidente Formigoni - che fissa le linee fondamentali di una posizione fortemente unitaria e condivisa: l’autonomia delle università, la qualità dell’istruzione e della didattica, la crescita della capacità di competere su scala internazionale. Ma anche nuovi criteri per la ripartizione dei fondi, che tenga conto del merito e della qualità. E una rinnovata attenzione al diritto allo studio innanzitutto dei più capaci e meritevoli». Con queste premesse, il documento esprime anche la convinzione che «il recente decreto legge (del ministro Gelmini, ndr) rappresenta un primo passo nella giusta direzione».Per quanto riguarda la Lombardia, «l’impegno per una maggiore autonomia degli Atenei - spoiegano sempre dalla Regione - va di pari passo con quello di garantire il diritto allo studio dei capaci e meritevoli, come hanno dimostrato le recenti politiche regionali: lo dicono la riforma che avvicina la gestione dei servizi agli studenti affidandola alle Università ed il forte impegno finanziario per la realizzazione di residenze e alloggi, nonché per espandere l’accesso alle borse di studio ed ai prestiti d’onore, come elemento di una più generale politica di sostegno alla persona e alla famiglia». A questo proposito, Regione Lombardia e Università Lombarde segnalano al Governo la necessità di «stabilire criteri di merito più rigorosi e borse di studio adeguate ai costi della vita lombardi, cogliendo la congiuntura favorevole delle risorse aggiuntive stanziate a partire dal 2009 con il decreto legge e di adoperarsi in ogni modo per sostenere i giovani ricercatori meritevoli con borse di studio e sostegni adeguati».(13/11/2008)

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