Università, personale in agitazione
«Molti uffici sono ormai al collasso»

Le Rsu dell’Università di Bergamo hanno dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario dell’Ateneo orobico.

Le Rsu chiedono un incontro in Prefettura con il neo-eletto rettore, Remo Morzenti Pellegrini e il direttore generale, Giuseppe Giovanelli. Alla proclamazione dello stato di agitazione si associano le Organizzazioni sindacali Flc-Cgil e Cub-Sur. La dichiarazione dello stato di agitazione, votata all’unanimità dal personale riunitosi in assemblea il 21 ottobre, arriva al termine di un confronto al tavolo di contrattazione durato più di un anno e mezzo. «Al tavolo i rappresentanti dei lavoratori hanno dovuto registrare il rifiuto di tutte le proposte avanzate. Secondo i vertici dell’Ateneo i Revisori dei Conti non permetterebbero all’Università di stanziare i fondi per riconoscere gli scatti stipendiali ai lavoratori. Questo avviene dopo 6 anni di blocco degli stipendi a tutti i livelli. La Legge di Stabilità 2015, che pure ha permesso lo sblocco dei fondi, rimane lettera morta».

«L’incontro al prefetto è richiesto infine per porre rimedio alla situazione ormai emergenziale di carenza di organico, con pesanti ricadute sui livelli dei servizi. Lo sviluppo del progetto strategico Unibg 20.20, che abbiamo accolto positivamente, non ha fatto che peggiore la situazione di difficoltà di molti uffici, ora al collasso. L’Ateneo di Bergamo è al quartultimo posto in Italia nel rapporto tra lavoratori e docenti e tra lavoratori e studenti. In questa situazione, l’Ateneo intende introdurre un nuovo sistema di valutazione del personale che introduce criteri di comportamento individuali e non verificabili. Si tratta di criteri discrezionali che non garantiscono«oggettività, trasparenza e pubblicità dei risultati», come previsto dal Ccnl. I nuovi criteri sembrano introdotti più come pretesto per una fantomatica «caccia al fannullone», che per premiare davvero il merito».

«Ricordiamo che il nostro Ateneo registra risultati tra i più brillanti di tutto il sistema universitario italiano, sia sul fronte dell’attrattività degli studenti e dei fondi Ministeriali, sia sul fronte della valutazione della ricerca. Il tutto in una situazione conclamata di carenza di organico che rischia di mettere in discussione ormai il livello essenziale dei servizi alla didattica e alla ricerca. In caso di esito negativo dell’incontro presso la Prefettura, le Rsu e le organizzazioni sindacali si riservano di mettere in atto tutte le forme di lotta sindacale che riterranno utili al raggiungimento degli obiettivi sopra descritti, inclusa la dichiarazione dello sciopero».

© RIPRODUZIONE RISERVATA