Buone notizie per i futuri studenti della facoltà di Lettere. Per il momento l’iter riguardante la ristrutturazione della loro futura sede, l’ex collegio Baroni in via Pignolo alta, viaggia in perfetto orario. Se non ci saranno intoppi, i lavori potranno partire infatti come previsto il prossimo autunno. La commissione edilizia del Comune ha approvato il progetto redatto dai tecnici guidati dall’ingegnere Antonio Zanni nei giorni scorsi, mentre il definitivo via libera della 1ª Circoscrizione dovrebbe arrivare a giorni, per l’esattezza durante il consiglio di giovedì prossimo.
«Lo abbiamo licenziato con piacere – spiega l’assessore all’Edilizia privata Roberto Trussardi – perché pone fine a una vicenda che si protrae da almeno 10 anni e soprattutto offrirà nuovi spazi all’Università (che è anche proprietaria dell’immobile, avendolo acquistato dalla Provincia sei anni or sono, ndr). Si tratta di un intervento di ristrutturazione che, oltre al consolidamento dell’edificio, si pone l’obiettivo di conservarne le caratteristiche storico-architettoniche: le facciate vincolate dalla Sovrintendenza saranno mantenute così come sono, mentre i cambiamenti avverranno soprattutto all’interno attraverso una inevitabile razionalizzazione, legata anche ai problemi statici da affrontare».
Come verranno rivisti, dunque, i circa 4.000 metri quadri dell’ex convitto? L’ultimo piano, il terzo, verrà adibito a uffici, così come del resto il secondo, dove però saranno realizzati anche alcuni locali di servizio. Le aule saranno invece distribuite sui due livelli restanti: due al primo piano, per un totale di circa 280 metri quadri, e tre al pian terreno: una da 155 metri quadri, una da 60 e un’aula magna da 170 metri quadri per un equivalente di 130 posti a sedere. Sempre al pian terreno troveranno posto alcuni uffici e una sala di lettura soppalcata. Infine nel seminterrato verranno allestiti tutti gli impianti.
Resta invece aperta la questione dei parcheggi: «Esiste un’area interna – aggiunge Roberto Trussardi – che potrebbe essere utilizzata almeno per le auto dei professori e del personale universitario. Purtroppo l’unico accesso è rappresentato dal vicolo San Tomaso, che è eccessivamente stretto, quindi, almeno per il momento, i progettisti hanno deciso di soprassedere». Non resterà che raggiungere la nuova sede universitaria a piedi. Del resto, vista la vicinanza con Sant’Agostino, la dislocazione della facoltà sarà comunque razionalizzata, considerato il fatto che, come sottolineava nei mesi scorsi il rettore Alberto Castoldi, «l’utilizzo del Baroni consentirà di liberare una delle attuali sedi, quelle di piazza Vecchia e del Seminarino, entrambe peraltro in affitto».
(02/07/2005)
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