Uniacque, Villarboito insiste:
disastro di dimensioni storiche
Sul tema sempre caldo di Uniacque, interviene ancora il sindaco di Aviatico, Michele Villarboito, che insiste nelle sue pesanti critiche: «Uniacque è la società pubblica con il più alto debito e la peggior situazione finanziaria della storia di Bergamo».
«Alla cortese attenzione signori sindaci della Provincia di Bergamo. Alla cortese attenzione di tutti i cittadini bergamaschi. Alla cortese attenzione società Hidrogest, Cogeide, Amias Selvino, Servizi Comunali»
«Egregi signori, cari concittadini Bergamaschi tutti,
avendo operato attivamente - ahimè senza essere ascoltato - affinché il Consiglio Provinciale con a capo il presidente della Provincia Ettore Pirovano non approvasse l’aumento delle tariffe dell’acqua proposte da Uniacque Spa anche con effetto retroattivo, ho letto in questi giorni con attenzione gli articoli pubblicati su L’Eco di Bergamo circa la posizione dei tanti sindaci che si sono uniti ed opposti a questa decisione (circa una ottantina) e quella delle ultime tre società autonome - Hidrogest, Cogeide, Amias Selvino e Servizi Comunali Spa - che sono in attesa della sentenza del Tar di Brescia terrorizzate dalla prospettiva di essere assorbite da Uniacque Spa».
«Uniacque Spa, a causa delle scelte sciagurate e vergognose di natura Politica e di quella gestionale dei suoi vertici, è la società pubblica con il più alto debito e la peggior situazione finanziaria nella storia delle società pubbliche di Bergamo e Provincia e ciò conferma la correttezza della scelta dell’Amministrazione Comunale di Serina nel periodo in cui ero sindaco di non aderire ad Uniacque, scelta confortata anche dalla prima sentenza del Tar di Brescia che ha bloccato Uniacque Spa nel suo meschino tentativo di appropriarsi dell’acqua dei serinesi».
«Voglio poi qui ricordare che nel 2007 Uniacque aveva sottoscritto con i sindaci di Valle Serina un accordo di programma per il quale si impegnava a realizzare il collettore acque reflue Valle Serina, cosa mai avvenuta, così come sono stati disattesi da parte di Uniacque formali impegni in molte altre aree della nostra provincia. Risulta perciò davvero ridicola e intellettualmente disonesta l’affermazione per la quale l’aumento tariffario reotroattivo approvato dal consiglio provinciale sarebbe necessario a realizzare quelle opere che già dovevano essere realizzate e che non sono invece state eseguite solo in ragione di scelte gestionali sciagurate - prima fra tutte l’acquisizione milionaria di Bas Sii – che hanno portato Uniacque ad una situazione fallimentare e per le quali sarebbero moralmente doverose anche le dimissioni del presidente della Provincia (non solo dell’Assessore Provinciale), e dei vertici di Uniacque, mentre a pagare sono, ancora una volta, solo i cittadini».
«Arrivati a questo punto, non resta che augurarsi che possa presto finire il mandato che vede alla presidenza della Provincia il Sen. Ettore Pirovano affinché si possa finalmente porre fine a questo “esproprio proletario, che non si usa più neanche in Russia”, come ha detto l’ex sindaco di Treviglio Luigi Minuti; e che insieme a ciò possa presto finire la tristissima fase politica che ha visto uomini della nostra Provincia scagliarsi contro il malcostume romano, salvo poi diventare corresponsabili del disastro della politica degli ultimi vent’anni (altro che celebrare l’anniversario della discesa in campo!) capace di un disastro sociale per il quale i giovani oggi non trovano lavoro e molte famiglie sono state ridotte alla fame e...alla sete!».
«”Avere sete, significa avere sete di acqua». Non di Coca Cola”. E quando anche i bergamaschi, oltre ad avere fame, sono ridotti alla sete, ciò significa che la colpa quegli amministratori delegati e di quei politici che dopo tanti anni tra Roma e Bergamo, vogliono far pagare ai cittadini le proprie scelte sciagurate, finanziarie e di gestione».
«E concludo con un auspicio ed una provocazione. L’auspicio è che il Tar di Brescia scongiuri l’acquisizione di Hidrogest, Cogeide, Amias Selvino e Servizi Comunali Spa (belle Società, diventate negli anni delle vere eccellenze, gestite da persone competenti e preparate e con costi notevolmente inferiori) da parte del “calderone” Uniacque Spa; diversamente suggerisco un immediato ricorso al Consiglio di Stato, affinché dopo il 30 giugno di quest’anno si possa arrivare finalmente ad avere un nuovo presidente della Provincia e nuovi vertici ad Uniacque, ponendo così fine a questo “esproprio proletario».
«La provocazione è un invito a coloro che si apprestano il prossimo maggio a candidarsi alla carica di sindaco nei nostri paesi ad adottare questo simbolo: “No Uniacque”, perché Uniacque è l’esempio eclatante del disastro che i nostri partiti sono riusciti a combinare anche a livello locale con una delle risorse più grandi (l’acqua, appunto) che il nostro territorio possiede. Noi per l’elezione del sindaco di Bergamo ci saremo».
Arch.Michele Villarboito, sindaco di Aviatico
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