Una Mille miglia entusiasmante
Anche per le foto dei nostri lettori

Con il ritorno a Brescia, sede storica di partenza e arrivo della corsa, si è conclusa domenica la 33ª edizione della Mille miglia rievocativa, che ha attraversato mezza Italia per giungere a Roma prima di fare ritorno a Brescia dopo essere passata per Bergamo, dove è stata salutata da una folla entusiasta.

Ne abbiamo già parlato ieri, ma ritorniamo sulla Mille Miglia anche per pubblicare diverse foto molto belle che ci hanno inviato i nostri lettori. Il successo è andato alla coppia argentina formata da Juan Tonconogy e Guillermo Berisso (nella foto d’apertura di Beppe Bedolis), che hanno partecipato a bordo di una Bugatti T 40 del 1927. Nella piazza d’onore si sono classificati i bresciani Andrea Vesco e Andrea Guerini, con una FIAT 514 MM del 1930. Ultimo gradino del podio per Ezio Martino Salviato e Maria Caterina Moglia, su una Bugatti T 40 del 1928.

Le 438 vetture in gara si sono sfidate a colpi di acceleratori, portando in passerella attraverso la Penisola storia, tradizione, leggende e tanta passione. Ma la Mille Miglia è una gara automobilistica che affascina molto anche l’universo femminile e che ha visto quest’anno anche la partecipazione di due figure note al grande pubblico come le attrici Kasia Smutniak e Martina Stella.

Pur essendo soprattutto una festa dal gusto rievocativo, la Mille miglia resta comunque una competizione, nella quale anche quest’anno non sono mancate le emozioni legate all’aspetto agonistico, in particolare con la sfida Italia-Argentina tra l’equipaggio formato da Andrea Vesco e Andrea Guerini e e quello sudamericano composto da Juan Tonconogy e Guillermo Berisso.

Le quattro tappe sono state decisamente molto particolari e piene di colpi di scena, con continui ribaltamenti in classifica conclusi con il recupero di Tonconogy e Berisso, risaliti dal terzo posto al termine della prima frazione fino al secondo della successiva e al primo sul traguardo di Brescia. Una vittoria da attribuire alla bravura dei piloti ma anche alla grande protagonista che si è dimostrata assolutamente affidabile a dispetto della veneranda età (pur con tutti i lifting del caso): la Bugatti T 40 del 1927.

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